Voronezh: l’UFO e il misterioso evento di contatto
Voronezh è una cittadina dell’Unione Sovietica, ora regione russa, poco conosciuta in Occidente, ma divenuta importante a livello globale per il caso di contatto extraterrestre avvenuto nel 1989. Con il termine Cold Case, la Federal Bureau of Investigation americana, meglio conosciuta come FBI, etichetta i casi irrisolti, potremmo dire quindi che il caso di Voronezh, è un caso di interazione aliena ed avvistamento UFO irrisolto e ricco di ipotesi, le ultime: che lo vedono come una mistificazione ed un fake creato ad arte, con tanto di prove a favore, tutte smontabili.
Se il caso un giorno, venisse confermato nuovamente dalle autorità russe e venissero rilasciate le prove del Governo della Federazione, saremmo davanti ad una rivelazione globale.
Il racconto dei ragazzi di Voronezh
Il 27 Settembre 1989, a Voronezh, nel sudest della Russia, l’aria è pungente e l’autunno si fa già freddo. I bambini, nonostante tutto sono fuori a giocare, impossibile tenerli chiusi in casa. Siamo nel tardo pomeriggio, quando alcuni bambini tra i 9 e gli 11 anni, scolari di un vicino istituto elementare giocano a pallone in un campetto di calcio nel Parco Sud, del sobborgo di Levoberezhniy. Ad un certo punto, uno dei giovanissimi si accorge che c’è qualcosa di molto strano sopra di loro. Si tratta di una grandissima palla rossa, dalla forma allungata, e di colore rosso, che si avvicina ad alta velocità al punto dove si trova il bambino.
Quest’oggetto resta sospeso per qualche istante nell’aria, poi atterra sull’erba li vicino. Dall’UFO, si apre un portellone dal quale emerge una creatura, che per i ragazzini è naturalmente spaventosa. Si tratta di un alieno alto 3-4 metri, senza collo, con una testa ovoidale e schiacciata dall’alto e tre occhi rossi e luminosi.
La creatura sembra vestita con una tuta spaziale argentea. Il Presunto extraterrestre ha anche un emblema discoidale nel petto che emana luce. Insieme a questo essere enorme, ce n’è un altro molto più piccolo. Questo piccolo essere, viene descritto come un robot dai movimenti meccanici. Di fronte agli eventi, uno dei bambini inizia a gridare. L’alieno però lo ammutolisce fissandolo con l’occhio centrale luminoso che lo atterrisce.
L’abduction del ragazzo
Poi il gigante si leva in volo con l’astronave andando via. Esso ricomparirà subito dopo con un’arma, il classico “tubo” descritto da molti addotti. L’essere punta su un adolescente il tubo e da esso ne fuoriesce un raggio luminoso. Mentre il lampo luminoso colpisce il giovane, questo svanisce nel nulla. Si tratta stavolta di un ragazzo di 16 anni. Quest’ultimo sarebbe poi riapparso pochi istanti dopo. Naturalmente, alla rimaterializzazione, il ragazzo appariva sotto shock e privo di memoria, mentre l’UFO ritornava in volo e spariva in cielo verso lo spazio.
L’importanza di questo racconto sta nel fatto che fu la Tass sovietica a dare l’informazione, ovvero l’Agenzia di Stampa Nazionale. “Gli Alieni sono atterrati in Russia”, titolava il lancio d’agenzia. Era l’epoca della Glasnost voluta dal presidente Gorbaciov, che significava anche trasparenza nella diffusione delle notizie. Ma era anche l’era di Ronald Reagan negli USA e delle discussioni tra i due Presidenti riguardo alla minaccia extraterrestre.
Glasnost quindi significava niente più censura sovietica all’informazione e, dunque, libertà di espressione ed apertura del Paese, anche per quanto concerne la questione UFO, su cui l’Unione Sovietica, manteneva una impressionante riservatezza.
L’effetto risonanza di Voronezh a livello globale
La notizia nei giorni seguenti, ebbe un eco incredibile. Essa venne ripresa dai principali quotidiani internazionali. Tra questi ne parlò anche la Rai, soprattutto Rai Due di cui espongo un documentario nel video del Canale Stato Di Emergenza.
La versione della stampa si modificava e si arricchiva di particolari a volte anche in contraddizione tra di loro, ma questo sappiamo bene, che accade spesso, e molte volte è voluto per confondere le carte in tavola. Si disse che sull’evento, stesse investigando una commissione di scienziati russi. Tra questi, venne citato il Professor Genrikh Silanov, responsabile del Laboratorio di Geofisica di Voronezh. Esso venne anche citato come principale fonte di informazioni sul caso. Nel tempo però si scopri che lo scienziato era in realtà un ufologo, che non lavora per il Governo ma era un indipendente, ma qualcuno mentiva.
Le pietre rosse
Nel luogo dell’atterraggio, furono rinvenute due strane pietre di color rosso. Alcuni sostennero subito che erano di provenienza extraterrestre.
L’ufologo poi smentì la provenienza extraterrestre delle pietre e questo innesco molti sospetti a livello internazionale sulla veridictà dei fatti di Voronezh. Tramite la Tass fu dichiarato, che le pietre erano composte da normalissima Ematite. L’ufologo sostenne poi che: ”Non si può credere a quello che scrivono, non ho mai detto loro quello che poi hanno pubblicato”. In pratica ha accusato apertamente che la Tass mentiva sul caso.
Ne consegue, che i media avrebbero rielaborato con grande fantasia la sua relazione originale, ottenuta dalla testimonianza scritta e dai disegni dei bambini. Inoltre l’oggetto volante, descritto inizialmente come una sfera rossa oblunga, in altre versioni venne ridefinito “a forma di banana”. In altri casi aveva la forma di un classico disco volante.
Gli alieni di Voronezh
Per quanto concerne invece i presunti alieni, a seconda degli articoli e le fonti si parlò di un solo alieno gigantesco oppure addirittura tre, di un umanoide gigante e del robot. Appare molto strano che nessuno dei residenti dei palazzi che circondano il parco abbiano visto nulla, ma questo per una serie di fatalità, ci può anche stare, ciò che ci interessa è la conferma di un sergente della Milizia, un tale Sergei Matveyev, che disse di aver notato “una sfera infuocata attraversare il cielo”.
Emersero anche altri testimoni, che si sarebbero trovati ad una fermata del Bus, ma che videro solo una sfera di fuoco in cielo. Quello che non torna è il fatto che diedero una data sbagliata, successiva di un giorno, questo getta un alone di poca credibilità alla cosa, che nel mentre assumeva una portata mediatica globale, con troupe moscovite in arrivo per fare interviste e servizi.
Poi circolarono voci, che i familiari dei testimoni del parco impedirono ai ragazzi di testimoniare persino alle autorità ed agli inviati della stessa Tass. Ritengo molto improbabile che sia andata così, infatti all’epoca li avrebbero costretti ad andare a fare le dichiarazioni, oppure li avrebbero letteralmente sequestrati fino a nuovo ordine, la situazione infatti, era diventata di Sicurezza Nazionale.
I giornalisti del quotidiano Moscovskie Novosti, si imbatterono subito nei piccoli testimoni, che si offrirono di raccontare tutti i dettagli della loro avventura e li rilasciarono al giornale.
L’impronta dell’UFO al Parco Sud
Nel mentre, i primi esami della zona del contatto, sembravano dimostrare che ci fossero anomalie dei campi magnetici ed alta emissione di radiazioni. Queste sono caratteristiche tipiche degli atterraggi UFO. Successivamente anche questi dati vennero ridimensionati e definiti assolutamente nella norma. Questi cambi di rotta di un Agenzia Stamapa come la Tass, puzzano da miglia di distanza e ricordano tanto l’insabbiamento del caso Roswell del 1947 negli USA.
Sull’erba del Parco Sud, vennero effettivamente rinvenute delle tracce sospette. Tra queste, una c’era una profonda depressione circolare con quattro segni a forma romboidale, che avevano tuta l’area di essere l’impronta al suolo dell’UFO. Questa impronta ricorda molto il caso di atterraggio di Canneto di Caronia in Sicilia avvenuto meno di dieci anni dopo a Voronezh. Il calcolo del peso necessario per creare quell’impronta portò a dire che l’UFO pesasse oltre 10 tonnellate. Ricordiamoci che l’oggetto è atterrato, non stava levitando sul terreno.
Veridicità delle testimonianze e simbolo di UMMO
Quando i bambini, furono interrogati dai cronisti apparvero molto spaventati e quasi sotto shock. Nonostante questo, essi resero dichiarazioni omogenee, concordi e coerenti, questo in bambini è raro, soprattutto in caso di shock. Si evince quindi che la testimonianza dei bambini è pura e corretta, come scrisse il giornale locale “Skaya Kultura” il fatto è avvenuto realmente.
Un fatto importante emerge sia dalle testimonianze, che dai disegni, sull’UFO di Voronezh era incisa la lettera “Ze” che in cirillico corrisponde come suono alla J: lo stesso segno (chiamato “Ummo”) e notato sulle astronavi avvistate negli anni ’60 in Spagna, dell’omonimo caso.
Si registrò poi un’altra anomalia importante in questo insolito incontro, la figura dell’alieno principale, è la prima volta, che appare in un incontro con extraterrestri. L’alieno con la testa schiacciata e tre occhi rossi, non era mai stato visto prima. Esso diventa praticamente protagonista, di una serie di altri strani incontri avvenuti dopo in Russia. Come ad esempio quello avvenuto nel distretto di Kharovsk, nel nord della Russia, il 6 giugno.
Il caso di Kharovsk, Russia ed altri casi correlati agli eventi di Voronezh
Una intera scolaresca vide una “stella giallastra” che scendeva verso terra e che si dirigeva su un prato li vicino a oro. La sfera era più piccola di quella descritta a Voronezh, era infatti grande come un’auto, dalla quale uscì un essere del tutto uguale a quello descritto dai bambini del contatto precedente, l’unica probabile differenza, ma potrebbe trattarsi di un aspetto non visto dai primi, è che aveva tra le spalle un rigonfiamento ovale.
Anche in questo caso, per pochi istanti l’alieno rapì qualcuno, in questo caso una donna, che dopo essere sparita riapparve all’improvviso dopo pochi istanti.
Altri casi di Voronezh e somiglianze con il caso di Canneto di Caronia
Quel 1989 fu caratterizzato, da una vera e propria “ondata” UFO. Nella stessa Voronezh, altri testimoni raccontarono di aver visto globi luminosi muoversi nel cielo: le segnalazioni avvennero il giorno 21, 23, 29 settembre e poi il 2 ottobre, sempre tra le 18 e le 21, anche in questo caso trovo un gemellaggio con il caso di Canneto di Caronia, dove proprio tra giugno ed ottobre si ebbero decine di avvistamenti , anche consecutivi di sfere luminose. Altri avvistamenti a Voronezh, avvennero poi tra aprile a luglio. Durante questi avvistamenti, ci furono tentativi di abduction dei cittadini di Voronezh, anche questo ricorda molto il caso di Canneto di Caronia in Sicilia.
Dopo Voronezh, altri atterraggi UFO furono segnalati sul suolo sovietico. Diversi testimoni videro anche altri esseri umanoidi.
Conclusioni
A distanza di anni, nessuno è ancora in grado di dire con certezza cosa accadde veramente in quei mesi in Unione Sovietica, quante persone furono testimoni di eventi simili e non parlarono mai di questi rapimenti o avvistamenti. Gli ufologi russi hanno sempre mantenuto un atteggiamento molto cauto ed ancora oggi sono così, ma fa parte dell’indole russa, alcuni di essi si mostrano scettici, ma anche questo fa parte della prudenza, almeno in molti casi.
Alcuni ricercatori ipotizzarono, formalizzando gravi accuse persino alla Tass ed al Governo russo, che si trattasse di una messinscena organizzata dalle Autorità centrali, per screditare il loro lavoro ufologico. Questa affermazione però mi sembra esagerata e per quei tempi anche pericolosa.
Anche perchè, se fosse stata una messa inscena, vorrebbe dire che prima del 1990, i russi avevano i Dischi volanti che generavano energia, non solo è improbabile, ma direi impossibile, se l’URSS avesse avuto tali tecnologie, non sarebbe fallita e avrebbe vinto la Guerra Fredda, invece un anno dopo L’impero sovietico crollava come un castello di carte, la Glasnost aveva portato al fallimento un Paese ormai super indebitato, ma che riusciva ancora a stare a galla grazie ad alleanze e Paesi satelliti.
Oggi, dell’UFO di Voronezh nessuno parla più, ma da qualche parte ci saranno documenti da declassificare che potrebbero aprire un mondo di misteri e svelarne qualcuno, magari quello di Voronezh. Per me il caso di Voronezh e quelli correlati, sono tutti veri.
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