Serpenti a Sette Teste: straordinarie connessioni culturali e Mitologiche tra Russia, Messico e India nelle Antiche Incisioni

La comparsa di serpenti a sette teste in antiche incisioni provenienti da varie località geografiche, tra cui Russia, Messico e India, solleva intriganti domande riguardo a potenziali connessioni culturali o mitologiche tra queste civiltà lontane tra di esse e presumibilmente mai incontratesi.

Mentre si potrebbe considerare questo fenomeno una mera coincidenza, invita però a un ulteriore esame delle sue implicazioni per le interazioni interculturali e le narrazioni simboliche condivise nelle antiche società umane, come per esempio il candelabro a sette braccia ebraico e ad antici geoglifi, pitture rupestri o riferimenti a divinità che si trovano in pratica in tutto il mondo.

474623434_637147035332100_2557474691314410472_n-1024x1024 Serpenti a Sette Teste: straordinarie connessioni culturali e Mitologiche tra Russia, Messico e India nelle Antiche Incisioni

Simboli Universali e Connessioni Culturali del caso

La presenza di serpenti a sette teste in antiche incisioni e rappresentazioni artistiche provenienti da diverse parti del mondo, come Russia, Messico e India, solleva interrogativi affascinanti riguardo alle possibili connessioni culturali e mitologiche tra civiltà apparentemente distanti e disparate, anche se per l’archeologia tradizionale ed accademica il problema non sussiste e queste non si sarebbero mai incontrate.

Questo fenomeno, che potrebbe sembrare inizialmente una semplice coincidenza, implica invece una serie di riflessioni sulle interazioni interculturali e sulle narrazioni simboliche condivise nelle antiche società umane, che potrebbero avere origini invece comuni.

Vedi anche gli antichi pittogrammi indiani.

I Nāga sono creature mitologiche serpentiformi a sette teste presenti in diverse tradizioni culturali dell’Asia, in particolare nell’induismo e nel buddismo. Rappresentati come serpenti o draghi, simboleggiano la forza, la protezione e la fertilità. Nella mitologia indiana, i Nāga sono associati all’acqua e spesso custodiscono tesori nascosti.

Una delle storie più celebri è quella di Vasuki, un Nāga che avvolse il monte Mandara durante il “churning of the ocean”, un evento cosmico che portò alla nascita di vari tesori e divinità. I Nāga sono anche venerati in molte culture locali e considerati protettori delle acque.

Un Simbolo Universale dell’iconografia

Il serpente, in molte culture, è un simbolo complesso e polivalente. Può rappresentare la saggezza, la rinascita, la fertilità, ma anche il male e il caos. L’idea di un serpente a sette teste arricchisce ulteriormente questo archetipico simbolismo, poiché il numero sette è frequentemente associato a significati spirituali e mitologici.

In molte tradizioni, il sette è visto come un numero sacro, simbolo di perfezione e completezza. Questa sovrapposizione di significati suggerisce che, nonostante le differenze culturali e geografiche, esistano temi universali che attraversano il tempo e lo spazio.

Gli dei con sette serpenti per teste sono figure mitologiche affascinanti e inquietanti, spesso associate a tematiche di potere, caos e rinascita. Questi esseri, caratterizzati da sette teste di serpente, simboleggiano una forza primordiale che può rappresentare sia la creazione che la distruzione. Ogni testa può essere vista come un aspetto diverso della divinità, ognuna con la propria personalità, potere e dominio su specifici elementi o forze della natura.

Nella mitologia, gli dei con sette serpenti per teste possono essere associati a fiumi, tempeste, o fenomeni naturali violenti, incarnando il potere incontrollabile della natura. Le loro teste, spesso descritte come dotate di occhi scintillanti e lingue biforcute, possono esprimere una varietà di emozioni, dalla saggezza alla furia, rendendo questi esseri complessi.

In alcune tradizioni, queste figure serpentiformi sono anche simboli di immortalità e trasformazione, poiché questi rettili sono noti per la loro capacità di mutare pelle, rappresentando così il ciclo della vita, della morte e della rinascita. Il sette può anche riflettere il concetto di completezza o totalità, unendo diversi poteri e attributi in un’unica entità divina.

La loro iconografia è spesso accompagnata da elementi che richiamano il mistero e l’oscurità, come tunnel sotterranei o foreste fitte, dove si dice che risiedano. Gli dei con sette teste sepentiformi sono figure che destano timore e rispetto, e la loro presenza nelle storie e nelle leggende invita a riflettere sul potere della natura e sull’interconnessione tra tutte le forme di vita.

Le Incisioni e le Loro Origini

Le incisioni di rettili seprentiformi a sette teste trovate in luoghi così diversi come la Siberia, il Messico e l’India possono far emergere l’idea di un linguaggio simbolico condiviso. Questi simboli potrebbero essere stati utilizzati per raccontare storie mitologiche o per esprimere tematiche comuni, come la lotta tra il bene e il male e la creazione e la distruzione.

In tal senso, la presenza di tali immagini in culture diverse potrebbe suggerire scambi culturali, migrazioni e influenze reciproche, oppure una radice comune di esperienze umane che ha portato alla creazione di miti simili.

E’ esistita una civiltà olocenica che potrebbe aver influenzato l’intero pianeta? Scoprilo in questo articolo.

Candelabro a Sette Braccia e Geoglifi

Per approfondire ulteriormente il significato del numero sette e delle rappresentazioni a sette teste, si può osservare il candelabro a sette braccia, o Menorah, simbolo dell’ebraismo. Questo oggetto non è solo un elemento rituale, ma rappresenta anche la luce divina e la saggezza. La Menorah, con i suoi sette rami, diventa un ulteriore esempio di come il numero sette ricorra in differenti contesti culturali, suggerendo una connessione simbolica più profonda.

In aggiunta, i geoglifi, enormi disegni tracciati sul terreno, presenti in varie parti del mondo, mostrano forme e figure che possono richiamare, in modo astratto, l’idea di serpenti o creature simili e lo stesso avviene anche con petroglifi e pitture rupestri.

Questi disegni colossali, visibili solo dall’alto, possono essere interpretati come tentativi di comunicazione con le divinità o come rappresentazioni di miti locali, ma anche come segni di una coscienza collettiva che trascende le culture e le epoche. Lo stesso seppur con picocle differenze vale anche per gli altri sistemi di arte preistorica e protostorica.

Implicazioni per le Interazioni Interculturali

L’analisi di simboli come quella degli dei serpentiformi a sette facce e il candelabro a sette braccia porta a una riflessione più ampia su come le antiche civiltà comunicassero e si influenzassero reciprocamente. In un’epoca in cui i contatti tra diverse culture erano limitati, è interessante considerare se l’uso di simboli simili potesse rappresentare una sorta di linguaggio universale, in grado di trasmettere significati profondi e complessi. Questo potrebbe spiegare come diverse popolazioni, in contesti differenti, siano giunte a sviluppare rappresentazioni simili per esprimere le proprie visioni del mondo.

Esisteva un’antica civiltà precursore di oltre 30000 anni fa? Se vuoi una rispsota leggi questo articolo.

Conclusione

In conclusione, la comparsa di simbologia e divinità con sette teste rettiliane in diverse culture antiche non è solo un fenomeno affascinante, ma un invito a esplorare le interconnessioni culturali e simboliche che ci uniscono come esseri umani. Questo simbolo, insieme ad altri come il candelabro a sette braccia e i geoglifi, ci ricorda che, nonostante le differenze, esistono temi e miti universali che ci parlano di esperienze condivise, sfide e aspirazioni comuni.

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La ricerca di queste connessioni non solo arricchisce la nostra comprensione della storia, ma ci invita a riflettere su quanto sia intrinsecamente collegata l’umanità in tutte le sue manifestazioni culturali ed espoche antiche, giusto per fare un’altro paio di esempi a tal fine, vorrei ricordare la mitologica Idra a sette teste della Grecia e il suo uso nella simbologia araldica del Medioevo.

Leggi anche l’articolo sugli antichi Vimana indiani…

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Gabriele Lombardo è nato il 17 gennaio 1975 a Palermo. Diplomato al Liceo Artistico e grafico per reti internet/intranet, egli ha acquisito nel tempo maggiori e più precise conoscenze artistico/culturali anche nel campo della clipeologia e degli studi associati e paralleli come il simbolismo, l’archeologia misteriosa e la paleoastronautica (teoria degli antichi astronauti). Esperienze E’ stato investigatore privato ed addetto alla sicurezza, cose che gli sono servite per sviluppare attitudini all’investigazione e le tecniche di analisi. Soprattutto ha sviluppato doti idonee ad un approfondito profilo di investigatore ufologico e del paranormale, nonché più generalmente di tipo misterico. E’ stato aspirante pubblicista-giornalista di controinformazione per quasi quattro anni, scrivendo di guerre, crisi internazionali, scienza, ufologia, archeologia del mistero, complotti internazionali, ecc.. a scritto per X-Time, Seven Network, Seven Radio, Il vespro ed altre riviste o network. Attualmente è anche autore. Convegni e conferenze Fin dall’età di tredici anni è stato appassionato di antiche culture, storia, scienza e misteri di tutti i tipi. Negli anni è stato testimone diretto ed indiretto di molti eventi ufologici ed alcuni paranormali. Nel 2006 intraprende il suo interesse verso l’ufologia, dopo circa sei anni dedicati al paranormale più in generale e comincia a scrivere in rete su vari blog e forum a tema misterico-ufologico. Nel 2010 ad Alcamo (Trapani) effettua il suo primo convegno pubblico con i rappresentanti di CUN, CISU ed un astronomo, su invito dell’Associazione Culturale Impronta di Palermo. Dopo aver fatto alcuni importanti convegni sulla controinformazione, il controspionaggio, la propaganda storica, l’ufologia storica, le scie chimiche e tecnologie come HAARP e MUOS, ha elaborato una propria tesi che unisce insieme la sperimentazione delle tecnologie sopracitate, il fenomeno ufo e le armi ad energia solida o ad energia più ingenerale (laser, microonde, ecc.). Ha anche effettuato un reportage fotografico sul MUOS durante la sua costruzione. Ruoli e gruppi fondati Gabriele Lombardo diventa Coordinatore e Responsabile per Il CUS (Centro Ufologico Siciliano) tra il 2011/2012, dove ha svolto indagini ufologiche territoriali, ha formato un gruppo di sostegno e ricerca per la Sicilia Occidentale, ed ha svolto attività convegnistiche organizzando con esso ben 3 convegni a Carini (Palermo); ha inoltre contribuito alla stesura di un Libro dal titolo “Gli Ufo in Sicilia – Parlano i Testimoni” di Salvatore Giusa, con alcuni casi indagati personalmente e documentati fotograficamente. Nel 2014 fonda l’Associazione Culturale “Nuovo Millennio – UFO Hunter Italia” poi chiusa i primi del 2018, di cui è stata Presidente, organizzando e partecipando come relatore o guida a 13 convegni (Trapani, Palermo, Carini, Caccamo), 10 skywatching ufo/astronomici e 3 gite archeologiche organizzate. Con la stessa Associazione e con il supporto di Giornalisti d’inchiesta, un tecnico del CIR di Roma e ricercatori indipendenti, ha condotto e documentato le indagini degli ultimi 5-6 anni presso Canneto di Caronia (Messina), dove autocombustioni, fenomeni magnetici, contatti alieni, fenomeni paranormali, eventi medianici, anomalie di vario genere ed avvistamenti UFO, hanno generato molte ipotesi. Ha anche condotto indagini sulle rotte UFO sopra le città di Palermo, Marausa-Birgi (Trapani) e Carini-Aeroporto Falcone Borsellino. Ha anche condotto indagini sulla casistica delle Province di Palermo, Trapani ed Agrigento per due anni. E’ anche stato autore di molti avvistamenti fotografati e ripresi. Ha organizzatore numerosi convegni e skywatching, spedizioni investigative, archeologiche ed antropologiche. Interviste ed esperienze radiofoniche e TV Gabriele Lombardo è stato in radio diverse volte come ospite per parlare di temi ufologici, di contattismo, scie chimiche, storia, occultismo, esoterismo, ecc.. E’ anche stato più volte ospite di una TV Monte Lepre (Palermo), dove ha coo-condotto come ospite speciale due trasmissioni a tema ufologico-scientifico-misterico affrontando temi come: il Meteorite di Celiabynsk, area 51, Casistica regionale siciliana e Roswell. Egli è stato intervistato dalla trasmissione TV Voyager dove ha potuto esporre una personale tesi che collegherebbe i fenomeni di Canneto di Caronia con le frane del Messinese di qualche anno fa. E’ stato anche intervistato per la galleria di Tremmonzelli in Sicilia (dove avvengono strani fenomeni, avvistamenti UFO e combustioni spontanee correlate ad anomalie magnetiche ed impulsi elettromagnetici o microonde). Gabriele è anche stato ideatore e Conduttore radiofonico della trasmissione “Nuovo Millennio” che andava in onda ogni venerdì dalle 22:00 alle 00:00 su Radio Carini, e condotta insieme ad altre persone. Gabriele Lombardo è anche cittadino di “Asgardia“, la prima Nazione spaziale che attualmente è in trattativa per un seggio all’ONU ed effettua missioni spaziali automatizzate. Egli ha anche un diploma ad Honorem causa “in antichi culti e religioni” Rilasciato dalla chiesa Universale degli USA ed è autorizzato Press presso la stessa istituzione negli Stati Uniti. Ora è ricercatore indipendente e ha dato e continua a dare il suo contributo alla formazione ed il mantenimento delle attività della F.U.I. (Federazione Ufologica italiana), di cui è uno dei promotori e fondatori. Ruoli nella FUI e pubblicazioni Allo stato attuale è a Capo di alcuni dipartimenti ed è vice Capodipartimento di altri. Nel 2019, ha contribuito alla stesura del libro: Il Paradosso di Fermi. “Where is everybody?” Ricerca Aerospaziale Quaderno n. 4 – Anno 2019 insieme a Dario Del Buono, Francesca Maria Manoni, Giuliana Conforto, Giuseppe GM Quartieri, Laura Quartieri, Paolo Saraceno, Piercamillo Quercia. Gabriele Lombardo si occupa anche di analisi foto video, di investigazione dei casi UFO, di fenomeni ad essi connessi e di tutto ciò che è mistero o scienza, scrive articoli e libri. Mail personale: gabrielelomb75@gmail.com

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