Menhir: Indiani e caucasici, quali connessioni?

Un esempio di cromlech nel nord della Gran Bretagna

I Menhir sono in quasi tutto il Pianeta. Indiani e Caucasici hanno qualcosa in comune? Potrebbe esserci un’antica connessione indoeuropea in attesa di essere svelata? La risposta a queste domanda è SI. La sorprendente somiglianza delle strutture megalitiche annidate in India e nel Caucaso stuzzica sicuramente l’immaginazione. Questi dolmen, spesso intrecciati con rituali di sepoltura, appaiono notevolmente simili e quasi sovrapponibili, nonostante i vasti paesaggi differenti che si trovano tra di loro e le diversità tra popolazione.

Alcuni studiosi propongono che questi paralleli possano rivelare un arazzo nascosto di connessioni culturali o pratiche architettoniche condivise tra le prime società indoeuropee. Sebbene la relazione precisa sia oggetto di un vivace dibattito, queste strutture enigmatiche forniscono una finestra affascinante sulla diffusione di antiche tradizioni e sui potenziali legami che potrebbero unire civiltà lontane.

Pietre altare Vikinghe norrene

I menhir vichinghi sono monumenti megalitici che riflettono la cultura e le credenze dei popoli norreni. Questi massi, eretti in diverse regioni scandinave e nelle isole britanniche, servivano a commemorare eventi significativi, onorare i defunti o segnare territori.

Spesso decorati con incisioni runiche o simboli mitologici, i menhir rappresentano un legame profondo con la spiritualità e la natura. La loro costruzione richiedeva un notevole sforzo collettivo, dimostrando l’importanza della comunità. Oggi, questi monumenti attirano studiosi e turisti, testimoniando l’eredità storica e culturale dei Vichinghi, un popolo affascinante e complesso.

La cultura degli Indiani come quella Egizia hanno legami con tutte le altre

Menhir e dolmen, pur appartenendo a culture diverse, condividono significati simbolici e funzioni rituali. I menhir, pietre erette tipiche delle culture celtiche, simboleggiano connessioni con il sacro e il territorio, mentre i dolmen, strutture funerarie, rappresentano il legame con i defunti. In Egitto, i megaliti riflettono l’importanza dell’aldilà, simile ai dolmen indiani, utilizzati per sepolture.

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Nabta Playa.

Nei Caucaso, i menhir segnano luoghi di culto, evidenziando una ricerca comune di spiritualità e memoria attraverso le pietre. Queste strutture, quindi, uniscono diverse civiltà in un linguaggio universale di venerazione e rispetto per i propri antenati.

In verità i legami tra civiltà anche lontane intere continenti a volte sono sconcertanti e senza alcuna spiegaizone archeologica, storica e culturale. L’intrigo duraturo che circonda questi megaliti continua ad affascinare sia i ricercatori che gli amanti della storia, invitandoli a scoprire i segreti del nostro antico passato ed a gareggiare con i cacciatori e gli studiosi di misteri come me.

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I menhir, strutture megalitiche erette in diverse culture di tutto il mondo, mostrano sorprendenti somiglianze tra le tradizioni della loro costruzione, questo avviene anche per quelle indiane e caucasiche come abbiamo appena visto. Entrambe le regioni utilizzano queste pietre come simboli di commemorazione e spiritualità, spesso associati a sepolture e rituali ancestrali.

I mohras e gli Stambha

In India, menhir come i “mohras” del Kashmir rappresentano una connessione con il divino, mentre nel Caucaso, i menhir sono legati a culti funerari e pratiche sciamaniche. Queste strutture, sebbene geograficamente distanti, riflettono una comune ricerca umana di immortalità e un legame profondo con la terra. Attraverso l’analisi di artefatti e miti, emergono paralleli culturali che suggeriscono influenze e scambi, dimostrando come l’umanità abbia creato simboli simili per onorare i propri defunti e cercare risposte all’ignoto.

ROCK_CUT_TEMPLES_MASROOR-1536x1152-1-1024x768 Menhir: Indiani e caucasici, quali connessioni?
Himachal Pradesh.

I menhir tombali indiani, noti solitamente come “stambha”, rappresentano un’importante espressione culturale e spirituale. Queste strutture monolitiche, spesso erette in memoria dei defunti, mostrano sorprendenti affinità con altre culture del mondo. Ad esempio, i menhir europei, come quelli della Bretagna, condividono la funzione commemorativa e rituale. Inoltre, i dolmen della Corea del Sud e le tombe a tumulo giapponesi riflettono similitudini nell’uso delle pietre per onorare i morti.

Com’era l’isola di Pasqua con il livello del mare di 110 met….

Pietre giganti del Nord america

I menhir nordamericani sono monumenti megalitici che suscitano un grande fascino e interesse tra studiosi, archeologi e appassionati di storia. A differenza dei più noti menhir europei, i menhir degli Stati Uniti e del Canada hanno una storia e un significato culturale unici, legati alle tradizioni delle popolazioni indigene. Questi monoliti, alti e imponenti, sono spesso realizzati in pietra locale e possono assumere varie forme e dimensioni.

Numerosi menhir si trovano in particolare nella regione dei Grandi Laghi, dove le tribù come i Ojibwe e i Lakota hanno utilizzato queste strutture per scopi rituali e commemorativi. Alcuni studiosi ritengono che i menhir potessero fungere da punti di riferimento o segnalare terreni sacri, mentre altri suggeriscono che avessero un’importanza astronomica, allineandosi a eventi celesti importanti.

Una delle caratteristiche più affascinanti dei menhir nordamericani è la loro connessione con le storie e le leggende locali. Ogni pietra può raccontare una storia di tribù, guerrieri o eventi significativi, diventando un simbolo della cultura e dell’identità delle popolazioni indigene. La loro preservazione è fondamentale non solo per la storia archeologica, ma anche per il rispetto e la valorizzazione delle culture native.

Negli ultimi anni, c’è stato un crescente interesse nel recupero e nella conservazione di questi siti, spesso minacciati dall’urbanizzazione e dalle attività industriali. La comunità scientifica sta lavorando a stretto contatto con le tribù locali per garantire che le grandi pietre rituali e il loro significato culturale non vengano dimenticati. In questo modo, i menhir nordamericani non sono solo testimoni di un passato remoto, ma anche simboli di resilienza e continuità delle tradizioni indigene.

Serpenti a Sette Teste: straordinarie connessioni

Conclusioni

Queste connessioni evidenziano come diverse civiltà, pur nelle loro unicità, abbiano sviluppato pratiche simili per affrontare il tema della morte e della memoria, sottolineando un linguaggio universale di rispetto e commemorazione.

I menhir, enormi pietre erette, rappresentano un fenomeno archeologico affascinante sia in India che nel Caucaso. In India, i menhir, spesso associati a pratiche funerarie, si trovano principalmente nel sud e nel nord-est, indicando antiche tradizioni rituali e culturali. Questi monumenti riflettono l’importanza della commemorazione e della connessione con gli antenati.

Nel Caucaso, queste grandi opere, sebbene simili nella forma, svolgono ruoli diversi, spesso legati a segnali territoriali o culti religiosi. Entrambe le aree mostrano come queste strutture monolitiche siano espressioni di identità culturale e spiritualità. La comparazione tra i due contesti evidenzia l’universalità del bisogno umano di lasciare un segno e di onorare il passato, rivelando così tratti comuni nell’evoluzione delle società antiche.

VEdi anche: La Sfinge egizia tra domande e risposte sul suo passato

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Gabriele Lombardo è nato il 17 gennaio 1975 a Palermo. Diplomato al Liceo Artistico e grafico per reti internet/intranet, egli ha acquisito nel tempo maggiori e più precise conoscenze artistico/culturali anche nel campo della clipeologia e degli studi associati e paralleli come il simbolismo, l’archeologia misteriosa e la paleoastronautica (teoria degli antichi astronauti). Esperienze E’ stato investigatore privato ed addetto alla sicurezza, cose che gli sono servite per sviluppare attitudini all’investigazione e le tecniche di analisi. Soprattutto ha sviluppato doti idonee ad un approfondito profilo di investigatore ufologico e del paranormale, nonché più generalmente di tipo misterico. E’ stato aspirante pubblicista-giornalista di controinformazione per quasi quattro anni, scrivendo di guerre, crisi internazionali, scienza, ufologia, archeologia del mistero, complotti internazionali, ecc.. a scritto per X-Time, Seven Network, Seven Radio, Il vespro ed altre riviste o network. Attualmente è anche autore. Convegni e conferenze Fin dall’età di tredici anni è stato appassionato di antiche culture, storia, scienza e misteri di tutti i tipi. Negli anni è stato testimone diretto ed indiretto di molti eventi ufologici ed alcuni paranormali. Nel 2006 intraprende il suo interesse verso l’ufologia, dopo circa sei anni dedicati al paranormale più in generale e comincia a scrivere in rete su vari blog e forum a tema misterico-ufologico. Nel 2010 ad Alcamo (Trapani) effettua il suo primo convegno pubblico con i rappresentanti di CUN, CISU ed un astronomo, su invito dell’Associazione Culturale Impronta di Palermo. Dopo aver fatto alcuni importanti convegni sulla controinformazione, il controspionaggio, la propaganda storica, l’ufologia storica, le scie chimiche e tecnologie come HAARP e MUOS, ha elaborato una propria tesi che unisce insieme la sperimentazione delle tecnologie sopracitate, il fenomeno ufo e le armi ad energia solida o ad energia più ingenerale (laser, microonde, ecc.). Ha anche effettuato un reportage fotografico sul MUOS durante la sua costruzione. Ruoli e gruppi fondati Gabriele Lombardo diventa Coordinatore e Responsabile per Il CUS (Centro Ufologico Siciliano) tra il 2011/2012, dove ha svolto indagini ufologiche territoriali, ha formato un gruppo di sostegno e ricerca per la Sicilia Occidentale, ed ha svolto attività convegnistiche organizzando con esso ben 3 convegni a Carini (Palermo); ha inoltre contribuito alla stesura di un Libro dal titolo “Gli Ufo in Sicilia – Parlano i Testimoni” di Salvatore Giusa, con alcuni casi indagati personalmente e documentati fotograficamente. Nel 2014 fonda l’Associazione Culturale “Nuovo Millennio – UFO Hunter Italia” poi chiusa i primi del 2018, di cui è stata Presidente, organizzando e partecipando come relatore o guida a 13 convegni (Trapani, Palermo, Carini, Caccamo), 10 skywatching ufo/astronomici e 3 gite archeologiche organizzate. Con la stessa Associazione e con il supporto di Giornalisti d’inchiesta, un tecnico del CIR di Roma e ricercatori indipendenti, ha condotto e documentato le indagini degli ultimi 5-6 anni presso Canneto di Caronia (Messina), dove autocombustioni, fenomeni magnetici, contatti alieni, fenomeni paranormali, eventi medianici, anomalie di vario genere ed avvistamenti UFO, hanno generato molte ipotesi. Ha anche condotto indagini sulle rotte UFO sopra le città di Palermo, Marausa-Birgi (Trapani) e Carini-Aeroporto Falcone Borsellino. Ha anche condotto indagini sulla casistica delle Province di Palermo, Trapani ed Agrigento per due anni. E’ anche stato autore di molti avvistamenti fotografati e ripresi. Ha organizzatore numerosi convegni e skywatching, spedizioni investigative, archeologiche ed antropologiche. Interviste ed esperienze radiofoniche e TV Gabriele Lombardo è stato in radio diverse volte come ospite per parlare di temi ufologici, di contattismo, scie chimiche, storia, occultismo, esoterismo, ecc.. E’ anche stato più volte ospite di una TV Monte Lepre (Palermo), dove ha coo-condotto come ospite speciale due trasmissioni a tema ufologico-scientifico-misterico affrontando temi come: il Meteorite di Celiabynsk, area 51, Casistica regionale siciliana e Roswell. Egli è stato intervistato dalla trasmissione TV Voyager dove ha potuto esporre una personale tesi che collegherebbe i fenomeni di Canneto di Caronia con le frane del Messinese di qualche anno fa. E’ stato anche intervistato per la galleria di Tremmonzelli in Sicilia (dove avvengono strani fenomeni, avvistamenti UFO e combustioni spontanee correlate ad anomalie magnetiche ed impulsi elettromagnetici o microonde). Gabriele è anche stato ideatore e Conduttore radiofonico della trasmissione “Nuovo Millennio” che andava in onda ogni venerdì dalle 22:00 alle 00:00 su Radio Carini, e condotta insieme ad altre persone. Gabriele Lombardo è anche cittadino di “Asgardia“, la prima Nazione spaziale che attualmente è in trattativa per un seggio all’ONU ed effettua missioni spaziali automatizzate. Egli ha anche un diploma ad Honorem causa “in antichi culti e religioni” Rilasciato dalla chiesa Universale degli USA ed è autorizzato Press presso la stessa istituzione negli Stati Uniti. Ora è ricercatore indipendente e ha dato e continua a dare il suo contributo alla formazione ed il mantenimento delle attività della F.U.I. (Federazione Ufologica italiana), di cui è uno dei promotori e fondatori. Ruoli nella FUI e pubblicazioni Allo stato attuale è a Capo di alcuni dipartimenti ed è vice Capodipartimento di altri. Nel 2019, ha contribuito alla stesura del libro: Il Paradosso di Fermi. “Where is everybody?” Ricerca Aerospaziale Quaderno n. 4 – Anno 2019 insieme a Dario Del Buono, Francesca Maria Manoni, Giuliana Conforto, Giuseppe GM Quartieri, Laura Quartieri, Paolo Saraceno, Piercamillo Quercia. Gabriele Lombardo si occupa anche di analisi foto video, di investigazione dei casi UFO, di fenomeni ad essi connessi e di tutto ciò che è mistero o scienza, scrive articoli e libri. Mail personale: gabrielelomb75@gmail.com

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