Mohenjo Daro e Harappa: 2000 a.C. distruzione atomica

Questo articolo del 2009 su Mohenjo Daro e Harappa è sempre aggiornato e non necessita aggiornamenti.

Nel 1979 lo scrittore David W. Davenport in collaborazione con il Giornalista Ettore Vincenti, scrive un libro dal titolo “2000 a.c. Distruzione atomica”; per una persona, che non si intende di archeologia di confine e almeno un poco anche di quella accademica, il titolo di questo libro risulta essere quasi un assurdità, oppure un romanzo di fantascienza. Ma di cosa si tratta esattamente? Ma certamente strano, che questo testo sia custodito nella Biblioteca storica del Congresso USA.

Per prima cosa dobbiamo collegare alcuni eventi cronologicamente, ed alcuni luoghi, tra di essi.

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Nello scorso articolo dal titolo “i carri volanti dell’antica India” abbiamo appurato l’esistenza dei Vimana (carri Volanti), abbiamo precisato di cosa si tratta, dove se ne parla, in che modo e quando. Adesso analizzando alcuni eventi storici, o basandoci su prove archeologiche e geologiche, possiamo stabilire con certezza, che nell’epoca dei Vimana, con molta probabilità ci fu una catastrofe atomica; o forse dovremmo dire una vera e propria guerra nucleare.

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Davenport comincia i suoi studi, che porteranno a scrivere il libro, nel momento in cui comincerà a investigare il sito archeologico di Mohenjo Daro nell’India. Questo luogo (città con sistema idrico sofisticatissimo) è probabilmente appartenuto ad una civiltà scomparsa tra il 2500 ed il 1500 a.C. è risulta avere una grande quantità di anomalie.

Le due grandi città di Mohenjo Daro e Harappa

Le città più importanti di questa civiltà allocata nella valle dell’Indo (attuale Pakistan) erano due: Harappa e Mohenjo Daro. La pianta delle città è più o meno uguale, l’estensione di ognuna era di circa 5 km, si stima anche, che ognuna ospitasse almeno 40000 persone. Gli scavi cominciarono nel 1944, quando l’allora direttore archeologico generale delle indie Sir Mortimer Wheeler, per primo constatò l’incredibile avanzamento tecnologico di queste città. A Mohenjo Daro osservò, un incredibile impianto idrico, una funzionalissima rete fognaria, un impianto di riscaldamento e di areazione e tante altre cose del tutto simili a quelle dell’epoca degli scavi, cosa che lo turbò profondamente. Gli arnesi ritrovati nel sito archeologico sono uno dei maggiori oggetti di discussione.

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Oggetti fusi come ad Hiroshima e Nagasaki

Alcuni di questi oggetti ritrovati negli scavi, sarebbero fusi. La fusione di questi arnesi, vista la loro composizione metallica e per la tipologia di fusione (con effetto di cristallizzazione), può avvenire solo con una improvvisa esplosione nucleare. Un’altra ipotesi è invece quella di un impatto meteorico talmente devastante da riprodurre gli effetti e le temperature di un arma atomica.

Un altro dilemma di questi popoli, è la scrittura, anche in questo caso di difficile interpretazione. Sono stati trovati circa 400 simboli, ideogrammi e sigilli di quasi impossibile traduzione. Questi ultimi corrisponderebbero (secondo uno studio finlandese) ad un codice di suoni. Ogni simbolo corrisponde ad un fonema, quindi il simbolo o lettera si scrive come si pronunciava.

La distruzione Mohenjo Daro e Harappa

Ritornando alle città e considerando la violenza con cui essa fu distrutta e la sparizione quasi improvvisa di un intera civiltà; possiamo sicuramente dedurre che: è molto probabile, che essa o per caso o per volere di qualcuno, fu annientata e distrutta.

Nei testi Sanscriti, si parla della furia o dell’ira divina di Indra. Archeologicamente parlando si suppone che essa potesse essersi manifestata attraverso una serie di catastrofiche inondazioni.

La seconda, vedrebbe una serie di invasioni da parte del popolo degli Ari (Ariani). Un popolo indiano dalla pelle bianca ed occhi e capelli chiari, ed anche esso molto avanzato su vari fronti. Questo popolo approfittò della decadenza delle città maggiori (per via di problemi climatici) per invadere e sottomettere questa civiltà ormai in declino. Essi nel 1500 a.C. diedero il via ad una guerra terribile guidati dal dio Indra “il dio distruttore dei forti”.

Indra e i Vimana

Se fu davvero il mitico Indra a distruggere la città di Mohenjo-Daro, c’è da pensare che non ebbe certo la mano leggera. I corpi ritrovati nella città testimoniano che uomini, donne e bambini furono trucidati senza pietà. Gli scheletri e i muri dei palazzi ci rivelano anche che la città dovette subire una sorta di attacco finale che culminò in uno spaventoso rogo. Tuttavia qualcosa nella spiegazione convenzionale non torna.

Flavio Vanetti

Quindi escludendo un mega incendio distruttore, ritorniamo alla teoria sulla guerra nucleare di cui ci ha parlato Davenport e con cui io concordo.

Se consideriamo come il frutto di una civiltà avanzatissima (forse più della nostra) quella che devastò queste città, il popolo di Indra e suoi Vimana, potrebbero aver direttamente a che fare, con la distruzione ed il genocidio di una intera civiltà o di più civiltà.

Il periodo descrittoci dai Veda, quello dei Vimana e quello delle città distrutte coincidono perfettamente. In più alcuni Veda parlano di Indra come di un essere divino ma fisicamente presente. Altri parlano di Vimana. Altri ancora ci descrivono una feroce guerra tra popoli. In altri vengono descritte grandi catastrofi somiglianti proprio ad esplosioni nucleari.

La furia di Indra viene rappresentata come la distruzione atomica di un luogo. La stessa cosa fa il dio vendicatore degli Ebrei dell’antico testamento, per precisazione con due città: Sodoma e Gomorra, una strana analogia direi.

APPROFONDIMENTO:

Approfondiamo alcune cose dell’antico testamento ebraico/cristiano. Qui viene descritta la mitologia di un popolo errante quello giudaico, che all’origine viene scacciato dall’eden, il giardino divino o paradiso terrestre. Poi vaga fino a trovare la terra promessa nel periodo di Mosè (ovvero durante la dinastia faraonica di Ramesse, a cui sarebbero storicamente attribuite le costruzioni descritte nel periodo giudaico di Mosè stesso).

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Il regno della valle dell’Indo e le principali città, tra cui: Moenjo Daro e Arrappa

Perché un popolo scacciato da un luogo, vaga per tanto tempo alla ricerca di un altro posto e dove andrebbe a dimorare?

Questa domanda apre molti interrogativi, ma ce ne interessa uno; quando un popolo annientato perde tutto (città incluse), è costretto a migrare in cerca di altri luoghi dove stanziarsi.

In tutta la storia e la preistoria umana si è sempre fatto così, indipendentemente se le cause siano naturali o non naturali. Quindi abbiamo un popolo, che probabilmente è di carnagione bianca o meno scura degli altri popoli locali, con una cultura differente da quelle presenti in loco (nella zona isdraelo/palestinese) e che subisce una incredibile influenza dalla cultura persiana, cultura tra l’altro da cui prende tutta o quasi la propria mitologia biblica del vecchio testamento; esso subisce l’influenza da parte dei popoli mesopotamici ed infine da quello egiziano.

Da dove venivano?

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le città di Mohenjo Daro e Harappa

Potremmo azzardare a dire che: essi venivano da oriente prima dell’epoca persiana. Successivamente si stanziarono nella zona o ci provarono ma furono schiavizzati dai babilonesi. Ne subirono l’influenza mitica e fuggirono verso l’Egitto durante la guerra tra Babili e l’Egitto stesso. Li si stanziarono per un lungo periodo (non esiste alcuna testimonianza storica a supporto della tesi che vuole la schiavizzazione del popolo ebraico in Egitto). Fuggiti o semplicemente andati via dall’Egitto, gli israeliti rivolsero le proprie attenzioni verso la Palestina ed il Libano; ma da dove venivano? La mia tesi e che venissero proprio da Sodoma e Gomorra ovvero Harappa e Mohenjo Daro.

Se analizziamo il racconto biblico di Sodoma e Gomorra ci accorgiamo che il dio vendicatore, salva solo poche persone; che però non devono guardarsi indietro, ovvero non devono guardare al passato. Le due città vengono distrutte da un boato. Un incredibile bagliore acceca chi lo guarda. I sopravvissuti se si guardano indietro, ovvero se tornano indietro o non fuggono, moriranno pietrificati o meglio dire cristallizzati, o saranno inceneriti; tutti dettagli di esplosioni atomiche.

Durante le esplosioni atomiche infatti, gli esseri viventi e gli oggetti subiscono dei profondi mutamenti nella struttura atomica stessa. L’incenerimento dei corpi per via del calore e la cristallizzazione, sono elementi sempre presenti nelle esplosioni nucleari, così come il bagliore accecante, il boato e tutti gli eventi più noti delle stesse.

Conclusioni su Mohenjo Daro e Harappa

Mi rendo perfettamente conto, che la mia tesi potrebbe suscitare polemiche. I miei studi sui Vimana e gli articoli o libri di cui ho letto su questi eventi catastrofici sulla Valle dell’Indo, nonché le prove a supporto di essi delle invasioni ariane, ci lasciano credere che: due popoli evoluti si fecero guerra, che essa fu terribilmente cruenta e distruttiva e che furono usati i Vimana e tecnologie avanzatissime.

Quest’ultime causarono la distruzione di una civiltà e tutte le loro città. Gli scritti biblici dell’antico testamento descrivono eventi simili, che potrebbero essere gli stessi e non essere solo miti. Ricordo a tutti, che la bibbia, ci descrive gli Elhoim di cui Jahweh era a capo (giganti creatori).

Sappiamo che in tutti i popoli del mondo si parla di giganti antichi e creatori e quindi lo Jahweh ebraico potrebbe essere l’Indra indiano (la figura distruttrice corrisponde).

Gli Elhoim potrebbero essere gli Annunaki di Babilonia (compagni ed anche aiutanti dello stesso Jahweh “angeli”), quindi un popolo di giganti o comunque uomini grandi e di carnagione chiare, evoluti e capaci di manipolare la genetica e di usare l’atomo ed il volo spaziale. Sembra fantascienza ma potrebbe concretamente non esserlo.

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Analisi storica della questione di Mohenjo Daro e Harappa

Analizziamo i periodi storicamente conosciuti in cui sarebbero accaduti alcuni di questi eventi: la civiltà di Harappa e Mohenjo Daro esisteva già nel 3000 a.C. epoca Assira. Il popolo raggiunse l’età dell’oro nella Valle dell’Indo tra il 2400 a.C. ed il 2200 a.C.. Dal 1600 a.C., non si ha più alcuna testimonianza di questo popolo, di cui si realizza la totale scomparsa in seguito ad una catastrofe sconvolgente; li si insedieranno poi i popoli iranici invasori, gli Ari.

Sui popoli ed i regni mesopotamici sappiamo che: dopo la caduta sumera, nel 2200 a.C. nasce il regno Babilonese (proprio mentre la civiltà di Harappa raggiunge la sua età dell’oro e comincia a decadere). Mentre si alternano Ittiti e Babilonesi nell’attuale Iraq, la civiltà dell’Indo decade e si dissolve nel nulla. Abbiamo quindi un buco di circa 700 anni in cui i regni mesopotamici sono in crisi e poi cominceranno le basi per l’Impero Persiano, proprio là, da dove venivano gli Ari. Potremmo quindi sostenere che i due eventi siano legati…

Le somiglianze tra la situazione delle città della Valle dell’Indo e le due città del Mar Morto, sono incredibili e quasi sovrapponibili. Anche gli esodi collimano, così come le comparse di altri popoli, regni ed imperi e la scomparsa o la partenza degli dei.

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Gabriele Lombardo è nato il 17 gennaio 1975 a Palermo. Diplomato al Liceo Artistico e grafico per reti internet/intranet, egli ha acquisito nel tempo maggiori e più precise conoscenze artistico/culturali anche nel campo della clipeologia e degli studi associati e paralleli come il simbolismo, l’archeologia misteriosa e la paleoastronautica (teoria degli antichi astronauti). Esperienze E’ stato investigatore privato ed addetto alla sicurezza, cose che gli sono servite per sviluppare attitudini all’investigazione e le tecniche di analisi. Soprattutto ha sviluppato doti idonee ad un approfondito profilo di investigatore ufologico e del paranormale, nonché più generalmente di tipo misterico. E’ stato aspirante pubblicista-giornalista di controinformazione per quasi quattro anni, scrivendo di guerre, crisi internazionali, scienza, ufologia, archeologia del mistero, complotti internazionali, ecc.. a scritto per X-Time, Seven Network, Seven Radio, Il vespro ed altre riviste o network. Attualmente è anche autore. Convegni e conferenze Fin dall’età di tredici anni è stato appassionato di antiche culture, storia, scienza e misteri di tutti i tipi. Negli anni è stato testimone diretto ed indiretto di molti eventi ufologici ed alcuni paranormali. Nel 2006 intraprende il suo interesse verso l’ufologia, dopo circa sei anni dedicati al paranormale più in generale e comincia a scrivere in rete su vari blog e forum a tema misterico-ufologico. Nel 2010 ad Alcamo (Trapani) effettua il suo primo convegno pubblico con i rappresentanti di CUN, CISU ed un astronomo, su invito dell’Associazione Culturale Impronta di Palermo. Dopo aver fatto alcuni importanti convegni sulla controinformazione, il controspionaggio, la propaganda storica, l’ufologia storica, le scie chimiche e tecnologie come HAARP e MUOS, ha elaborato una propria tesi che unisce insieme la sperimentazione delle tecnologie sopracitate, il fenomeno ufo e le armi ad energia solida o ad energia più ingenerale (laser, microonde, ecc.). Ha anche effettuato un reportage fotografico sul MUOS durante la sua costruzione. Ruoli e gruppi fondati Gabriele Lombardo diventa Coordinatore e Responsabile per Il CUS (Centro Ufologico Siciliano) tra il 2011/2012, dove ha svolto indagini ufologiche territoriali, ha formato un gruppo di sostegno e ricerca per la Sicilia Occidentale, ed ha svolto attività convegnistiche organizzando con esso ben 3 convegni a Carini (Palermo); ha inoltre contribuito alla stesura di un Libro dal titolo “Gli Ufo in Sicilia – Parlano i Testimoni” di Salvatore Giusa, con alcuni casi indagati personalmente e documentati fotograficamente. Nel 2014 fonda l’Associazione Culturale “Nuovo Millennio – UFO Hunter Italia” poi chiusa i primi del 2018, di cui è stata Presidente, organizzando e partecipando come relatore o guida a 13 convegni (Trapani, Palermo, Carini, Caccamo), 10 skywatching ufo/astronomici e 3 gite archeologiche organizzate. Con la stessa Associazione e con il supporto di Giornalisti d’inchiesta, un tecnico del CIR di Roma e ricercatori indipendenti, ha condotto e documentato le indagini degli ultimi 5-6 anni presso Canneto di Caronia (Messina), dove autocombustioni, fenomeni magnetici, contatti alieni, fenomeni paranormali, eventi medianici, anomalie di vario genere ed avvistamenti UFO, hanno generato molte ipotesi. Ha anche condotto indagini sulle rotte UFO sopra le città di Palermo, Marausa-Birgi (Trapani) e Carini-Aeroporto Falcone Borsellino. Ha anche condotto indagini sulla casistica delle Province di Palermo, Trapani ed Agrigento per due anni. E’ anche stato autore di molti avvistamenti fotografati e ripresi. Ha organizzatore numerosi convegni e skywatching, spedizioni investigative, archeologiche ed antropologiche. Interviste ed esperienze radiofoniche e TV Gabriele Lombardo è stato in radio diverse volte come ospite per parlare di temi ufologici, di contattismo, scie chimiche, storia, occultismo, esoterismo, ecc.. E’ anche stato più volte ospite di una TV Monte Lepre (Palermo), dove ha coo-condotto come ospite speciale due trasmissioni a tema ufologico-scientifico-misterico affrontando temi come: il Meteorite di Celiabynsk, area 51, Casistica regionale siciliana e Roswell. Egli è stato intervistato dalla trasmissione TV Voyager dove ha potuto esporre una personale tesi che collegherebbe i fenomeni di Canneto di Caronia con le frane del Messinese di qualche anno fa. E’ stato anche intervistato per la galleria di Tremmonzelli in Sicilia (dove avvengono strani fenomeni, avvistamenti UFO e combustioni spontanee correlate ad anomalie magnetiche ed impulsi elettromagnetici o microonde). Gabriele è anche stato ideatore e Conduttore radiofonico della trasmissione “Nuovo Millennio” che andava in onda ogni venerdì dalle 22:00 alle 00:00 su Radio Carini, e condotta insieme ad altre persone. Gabriele Lombardo è anche cittadino di “Asgardia“, la prima Nazione spaziale che attualmente è in trattativa per un seggio all’ONU ed effettua missioni spaziali automatizzate. Egli ha anche un diploma ad Honorem causa “in antichi culti e religioni” Rilasciato dalla chiesa Universale degli USA ed è autorizzato Press presso la stessa istituzione negli Stati Uniti. Ora è ricercatore indipendente e ha dato e continua a dare il suo contributo alla formazione ed il mantenimento delle attività della F.U.I. (Federazione Ufologica italiana), di cui è uno dei promotori e fondatori. Ruoli nella FUI e pubblicazioni Allo stato attuale è a Capo di alcuni dipartimenti ed è vice Capodipartimento di altri. Nel 2019, ha contribuito alla stesura del libro: Il Paradosso di Fermi. “Where is everybody?” Ricerca Aerospaziale Quaderno n. 4 – Anno 2019 insieme a Dario Del Buono, Francesca Maria Manoni, Giuliana Conforto, Giuseppe GM Quartieri, Laura Quartieri, Paolo Saraceno, Piercamillo Quercia. Gabriele Lombardo si occupa anche di analisi foto video, di investigazione dei casi UFO, di fenomeni ad essi connessi e di tutto ciò che è mistero o scienza, scrive articoli e libri. Mail personale: gabrielelomb75@gmail.com

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