I giardini pensili di Babilonia: bellezza mitica o meraviglia reale?
I giardini pensili sono una meraviglia architettonica ed ingegneristica del passato avvolta nel mito e nel mistero, hanno a lungo affascinato l’immaginazione di studiosi e appassionati. Annoverata tra le sette meraviglie del mondo antico, questa straordinaria impresa di ingegneria e orticoltura babilonese, forse originata nel periodo precedente, quello sumero, è sia una testimonianza dell’ingegno umano che una fonte di dibattito storico. A fine articolo troverai alcuni video ed articoli che potrebbero interessarti.
I Giardini pensili secondo la storia
In questo articolo, ci imbarchiamo in una ricerca per scoprire la verità dietro questo fantstico ricordo del passato, i giardini pensili, esplorando la loro presunta esistenza, grandezza architettonica e eredità duratura. Secondo antichi resoconti, i giardini pensili furono costruiti nell’antica città di Babilonia, situata nell’attuale Iraq. Si diceva che questi lussureggianti giardini terrazzati fossero stati commissionati dal re Nabucodonosor II nel VI secolo a.C. come dono alla sua regina, Amytis.
Sorgendo dal piatto paesaggio mesopotamico, brullo e desertico, erano un’oasi di verde, adornata con piante esotiche, cascate e flora vibrante. Qui c’è già un primo mistero che non è ancora stato svelato, da dove sarebbe arrivata tutta quell’acqua.
Tuttavia, nonostante il loro status leggendario, i giardini pensili rimangono oggetto di dibattito tra storici e archeologi. L’assenza di prove archeologiche dirette ha portato alcuni studiosi a mettere in dubbio la loro esistenza come descritta nei testi antichi e come è uso e costume fare degli accademici. Gli scettici propongono teorie alternative, suggerendo che i giardini potrebbero essere stati un abbellimento o addirittura un frutto dell’immaginazione poetica e quindi sono solamente un mito.
I Giardini pensili secondo gli storici
Tuttavia, molti resoconti antichi confermano l’esistenza e la magnificenza di questi giardini. Le descrizioni di storici antichi come Erodoto e Strabone dipingono un quadro vivido dello splendore e dell’opulenza di essi e queste testimonianze non vanno etichettate come false, al contrario. Questi resoconti, uniti alla reputazione dell’antica Babilonia come centro di innovazione e abilità architettonica, danno credito alla convinzione che questa opera architettonica incredibile, fosse davvero una meraviglia del mondo antico ed un punto di riferimento locale alla stregua della Ziggurat Etemenanki.
L’ingegnosità ingegneristica richiesta per creare i giardini pensili, se fossero esistiti, sarebbe stata notevole e realmente leggendaria. I babilonesi erano noti per la loro esperienza nell’irrigazione e nella gestione dell’acqua, impiegando tecniche avanzate per fornire acqua alle loro città. Non sarebbe stato altrimenti possibile lo sviluppo delle fiorenti civiltà mesopotamiche in quella terra pressochè desertica intorno alla zona fluviale.
Si ritiene che un intricato sistema di acquedotti, canali e pompe fosse impiegato per trasportare l’acqua dal fiume Eufrate alle terrazze sopraelevate, garantendo un flusso costante per nutrire i giardini; ed ecco spiegato il primo mistero. Che siano mitici o reali però, quest’oasi artificale, architettonica e suggestiva, ha lasciato un segno indelebile nella coscienza umana.
La loro menzione nei testi antichi e la loro inclusione tra le Sette Meraviglie del Mondo Antico ha assicurato il loro posto negli annali della storia. L’immagine di un lussureggiante paradiso elevato sopra la terra continua ad ispirare artisti, architetti e sognatori, evocando un senso di stupore e meraviglia.
La ricerca per scoprire la verità dietro i giardini pensili continua. Archeologi e studiosi cercano diligentemente indizi che possano far luce sulla loro esistenza, utilizzando tecnologie e analisi avanzate per scoprire i segreti dell’antica città. Ogni scoperta, che ne confermi l’esistenza o che presenti nuove prospettive, aggiunge un altro livello alla narrativa in corso che circonda questi mitici giardini. Siamo quindi forse vicini a scoprire la verità sulla sua esistenza e ad avere le risposte ai suoi misteri e con essi ad altrienigmi dell’antica mesopotamia.
Vedi anche l’articolo: L’enigmatica eredità reale delle tavolette cuneiformi della Mesopotamia
Conclusioni
In conclusione, i giardini pensili di Babilonia rappresentano una testimonianza dell’immaginazione umana e del fascino delle antiche meraviglie, basato probabilmente su qualcosa di realmente esistito, ma ancora avvolto nel mistero e nell’incertezza. Che fossero creazioni mitiche o meraviglie concrete, la loro storia continua ad affascinare le nostre menti e ad alimentare la nostra curiosità.
I giardini pensili rappresentano l’eterna ricerca per esplorare i confini delle conquiste umane e il potere duraturo dei racconti leggendari del passato, ma soprattutto la volontà dell’uomo di dominare l’ambiente e di strutturare l’ambiente per renderlo sempre più adatto all’uomo e le sue esigenze. Anche se allora, rispetto ad oggi, con un deciso e maggiore rispetto per l’ambiente e la voglia di rivalutare in meglio le zone poco consone alla vita umana. Siamo davanti ad una sorta di terraformazione del deserto, che potrebbe e avere due origini: ingegno umano o capacità di antichi astronauti, forse gli Anunnaki divinizzati da sumer.Vedi anche l’articolo ANUNNAKI: la Regina PU ABI e Monalisa l’extraterrestre della Luna a confronto
Vi ricordo che potete anche seguire il mio canle youtube: UFO NEWS di Gabriele Lombardo
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