Settembre 13, 2024

Oceani d’acqua su Marte ma sono incredibilmente sprofondati nel sottosuolo

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Utilizzando l’attività sismica per sondare l’interno di Marte, dopo che gli scienziati hanno trovato materiale poroso e probabilmente permeato di acqua in quantità inimmaginabile sulla Terra, i geofisici hanno trovato prove dell’esistenza di un grande serbatoio sotterraneo di acqua liquida, sufficiente a riempire gli oceani sulla superficie del pianeta rosso. I dati sismici del lander Insight della NASA indicano rocce profonde e porose piene di acqua liquida, quasi certamente sprofondate nelle ere, nel sottosuolo dalla superficie dove componevano oceani, laghi e fiumi.

I dati del lander NASA Insight, hanno permesso agli scienziati di stimare che la quantità di acque sotterranee potrebbe coprire l’intero pianeta fino a una profondità compresa tra 1 e 2 chilometri, o circa un miglio, più di quanto si pensasse che c’è ne fosse. In pratica come sulla Terra dove si parla di quantità di acqua addirittura di tre volte quella che troviamo in superficie negli oceani.

Oceani d'acqua su Marte ma sono sprofondati nel sottosuolo
Un concetto artistico del lander InSight su Marte dopo che il braccio robotico del lander ha schierato un sismometro (oggetto a cupola a sinistra del lander) e una sonda termica direttamente sul terreno. Il lander ha smesso di registrare dati nel 2022, ma gli scienziati stanno ancora estraendo i dati per ottenere informazioni sull’interno di Marte.
NASA/JPL-Caltech.

Dove si trovano gli oceani d’acqua su Marte?

Anche se questa è una buona notizia per chi si interessa alla presenza di acqua su Marte o altri corpi planetari e lunari, l’acqua sul pianeta rosso è improvvisamente sparita più di 3 miliardi di anni fa, almeno secondo le ipotesi ufficiali e più acclamate e accreditate. Il bacino non sarà di grande utilità per chiunque cerchi di attingere ad esso per rifornire una futura colonia su Marte, ovviamente non considerando future tecnologie che lo consentano.

Sempre secondo la scienza ufficiale, essa si trova in minuscole fessure e pori nella roccia nel mezzo della crosta marziana, tra 11,5 e 20 chilometri (da 7 a 13 miglia) sotto la superficie, quindi non sarebbe di alcuna utilità perchè non raggiungibile da un aspedizione umana o durante una terraformazione del Pianeta. Anche sulla Terra, trivellare così in profondità sarebbe una sfida, ma è stato fatto, inoltre l’evoluzione tecnologica ci insegna in questi casi due cose fondamentali: di necessità si fa virtù e la tecnologia si sviluppa in continuazione, soprattutto davanti le sfide e i bisogni, come per le guerre ecc.

Un ritaglio dell’interno marziano sotto il lander Insight della NASA. I primi 5 chilometri della crosta sembrano essere asciutti, ma un nuovo studio fornisce prove di una zona di roccia fratturata 11,5-20 km sotto la superficie che è piena di acqua liquida, più del volume proposto che avrebbe riempito gli antichi oceani marziani.
Foto di James Tuttle Keane e Aaron Rodriquez.

La vita sottoterra

La scoperta, tuttavia, individua un altro posto promettente in cui cercare la vita su Marte, se è possibile accedere al serbatoio, questa potrebbe darci risposte. Per il momento aiuta a rispondere solo a domande sulla storia geologica del pianeta e la sua attuale ocmposizione.

Il lander Insight è stato inviato dalla NASA su Marte nel 2018 per indagare sulla crosta, il mantello, il nucleo e l’atmosfera e ha registrato informazioni preziose sull’interno e la sua superficie prima che la missione terminasse nel 2022.

Vorrei riportare all’attenzione come una corrente di pensiero del 1930 è soffocata dalla scienza accademica, parlava di vita molto probabile sotto terra ed in ambienti estremi, persino in assenza di acqua. Faccio presente che Desiderius Papp di cui ho già parlato in altri articoli era scienziato e filosofo, nonochè esponente principale di questi, sosteneva anche che si può ipotizzare la vita persino sulla superficie di nane brune e sulle lune dei giganti gassosi.

“Comprendere il ciclo dell’acqua marziano è fondamentale per comprendere l’evoluzione del clima, della superficie e dell’interno”, ha affermato Vashan Wright (che ha un aspetto incredibilmente simile ad uno degli attori della Serie TV “Il problema dei tre corpi”), ex ricercatore post-dottorato alla UC Berkeley e ora assistente professore presso lo Scripps Institution of Oceanography della UC San Diego. “Un punto di partenza utile è identificare dove si trova l’acqua e quanta ce n’è.”

Wright, insieme ai colleghi Michael Manga della UC Berkeley e Matthias Morzfeld della Scripps Oceanography, hanno dettagliato la loro analisi in un articolo sulla rivista Proceedings of the National Academy of Sciences.

Oceani d'acqua su Marte ma sono sprofondati nel sottosuolo

Gli scienziati hanno utilizzato un modello matematico della fisica delle rocce, identico ai modelli utilizzati sulla Terra per mappare le falde acquifere sotterranee e i giacimenti petroliferi, per concludere che i dati sismici di Insight sono meglio spiegati da uno strato profondo di roccia ignea fratturata saturata di acqua liquida. Le rocce ignee sono magma caldo raffreddato, come il granito della Sierra Nevada negli USA.

“Stabilire che esiste un grande serbatoio di acqua liquida fornisce una finestra su come era o poteva essere il clima”, ha detto Manga, professore di scienze della terra e planetarie alla UC Berkeley. “E l’acqua è necessaria per la vita come la conosciamo. Non vedo perché [il serbatoio sotterraneo] non sia un ambiente abitabile. È certamente vero sulla Terra: le miniere profonde ospitano la vita, il fondo dell’oceano ospita la vita. Non abbiamo trovato alcuna prova della vita su Marte, ma almeno abbiamo identificato un luogo che, in linea di principio, dovrebbe essere in grado di sostenere la vita”.

Manga (che non è in questo caso un fumetto giapponese) era il consulente post-dottorato di Wright. Morzfeld era un ex ricercatore post-dottorato presso il dipartimento di matematica della UC Berkeley ed è ora professore associato di geofisica alla Scripps Oceanography.

Manga ha osservato che molte prove – canali fluviali, delta e depositi lacustri, così come rocce alterate dall’acqua – supportano l’ipotesi che un tempo l’acqua scorresse sulla superficie del pianeta. Ma quel periodo umido terminò più di 3 miliardi di anni fa, dopo che Marte perse o secondo ipotesi alternative gli fu fatta perdere l’atmosfera con bombardamenti nucleari voluti da una intelligenza aliena o forse da uno scontro interplanetario che ne sfregio ila superficie.

Intense esplorazioni marziane

Gli scienziati hanno inviato molte sonde e lander sul pianeta per scoprire cosa è successo a quell’acqua (l’acqua congelata nelle calotte polari di Marte non può spiegare tutto) e lo stesso anche con l’esistenza della vita sul pianeta rosso.

Oceani d'acqua su Marte ma sono sprofondati nel sottosuolo
Un concetto artistico del lander InSight su Marte dopo che il braccio robotico del lander ha schierato un sismometro (oggetto a cupola a sinistra del lander) e una sonda termica direttamente sul terreno. Il lander ha smesso di registrare dati nel 2022, ma gli scienziati stanno ancora estraendo i dati per ottenere informazioni sull’interno di Marte.
NASA/JPL-Caltech.

Le nuove scoperte indicano che gran parte dell’acqua non è sfuggita nello spazio come si è sempre sostenuto ufficialmente, dimostrando come a volte, la scienza accademica e persino quella sperimentale si sbagliano, ma è filtrata nella crosta e questo è abbastanza strano e potrebbe aprire a nuove scoperte ed a nuovi dibattiti.

“La missione ha ampiamente superato le mie aspettative”, ha detto Manga. “Esaminando tutti i dati sismici raccolti da Insight, hanno scoperto lo spessore della crosta, la profondità del nucleo, la composizione del nucleo e anche qualcosa sulla temperatura all’interno del mantello.”

Insight ha rilevato terremoti su Marte fino a una magnitudo di circa 5, impatti di meteoriti e brontolii provenienti da aree vulcaniche, che hanno prodotto onde sismiche, che hanno a sua volta consentito ai geofisici di sondare l’interno e che indicano che il pianeta non è affatto morto come si pensava, ma al contrario seppur contro le regole è attivo.

La crosta superiore non contiene acqua ghiacciata, come sospettavano Manga e altri. Ciò potrebbe significare che ci sono poche acque sotterranee ghiacciate accessibili al di fuori delle regioni polari, almeno secondo i sondaggi attuali, ritengo però che a conferma di ciò andrebbero approfondite molte cose e fatti dei veri e propri carotaggi e che l’esplorazione del sottosuolo marziano porterà ad altre scoperte, come alcune cose che accenno nel mio romanzo di Fantascienza “Cronahce dallo Spazio – Marte, il Pianeta degli antenati”.

La crosta più profonda, ha concluso la ricerca, ci dice che “i dati disponibili sono meglio spiegati da una crosta centrale satura d’acqua” sotto la posizione di Insight. Supponendo che la crosta sia simile in tutto il pianeta, ha sostenuto il team, ci dovrebbe essere più acqua in questa zona centrale della crosta rispetto ai “volumi proposti per aver riempito gli antichi oceani marziani ipotizzati”.

Il lavoro è stato sostenuto dall’Istituto canadese per la ricerca planetaria avanzata, dalla National Science Foundation e dall’Ufficio statunitense per la ricerca navale, che se non erro è legata al NOA.

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