Jim Green, ex scienziato della NASA progetta la terraformazione di Marte
Jim Green, è un ex scienziato della NASA, egli sta progettando la terraformazione di Marte. Fisico e scienziato statunitense, dopo aver lavorato per 40 anni presso la NASA ed il JPL, ha deciso di lasciare l’Agenzia, dichiarando alcuni suoi progetti futuri ad un noto giornale statunitense. Tra questi risalta quello di riuscire a progettare uno scudo magnetico planetario, capace di rendere Marte abitabile. Questo verrebbe creato e posizionato tra Marte ed il Sole.
Lo scienziato già in precedenza aveva ipotizzato di creare un enorme scudo magnetico posizionato tra i due corpi cielesti. Questo per riuscire, ovviamente in maniera artificiale, a modificare l’atmosfera del Pianeta rosso. Lo scudo permetterebbe di racchiudere un quantitativo maggiore di calore, rendendolo così abitabile per le persone.
Jim Green ritiene che il progetto sia fattibile, sarebbe una sorta di “terraformazione” di Marte, che permetterebbe un aumento della pressione atmosferica e, di conseguenza, della sua temperatura. Che quindi diverrebbe meglio abitabile dall’uomo che dovrebbe affrontare soltanto i problemi minori.
L’idea di Jim Green
Jim Green lascia la NASA dopo 40 anni di onorata carriera, di cui 12 come direttore della divisione di scienze planetarie e 3, svolti nell’ultimo periodo, come capo scienziato. Jim Green ha rilasciato una dichiarazione in cui afferma che: “Terraformare Marte? È fattibile”. Lo scienziato ha fatto le sue dichiarazioni direttamente al New York Times.
Il suo progetto non è del tutto una novità. Infatti. aveva già pubblicato i primi estratti lo scorso novembre. Questi si basano sul riscaldamento e l’ispessimento dell’atmosfera di Marte, attraverso l’installazione di un gigantesco scudo magnetico, un’idea che potrebbe sembrare fantascientifica, ma che per lui ed altri scienziati è invece realizzabile.
Questo sistema di terraformazione di Marte, secondo Jim Green, porterebbe i livelli di temperatura e di pressione ad un punto tale da permettere agli umani di camminare sulla superficie senza una tuta spaziale. Ovviamente sarebbero ancora necessari dei respiratori, delle mascherine per stare all’aperto.
Lo scienziato ha dichiarato al Times che: “È un progetto fattibile. Il pianeta vi si presta in tutti i modi. Quando la pressione sale, la temperatura sale”. Un’affermazione piuttosto forte, ma proprio per questo ancor più interessante, visto che arriva da un alto funzionario della NASA.
Altri progetti
Il processo di terraformazione potrebbe riguardare anche altri pianeti. Tra questi c’è Venere. Secondo Jim Green, nonostante il processo sia ancora fantascientifico, la terraformazione potrebbe essere realizzata. Per Venere lo scudo dovrebbe riflettere la luce, fino a far scendere la temperatura globale del pianeta, rendendolo così abitabile. Ovviamente le condizioni climatiche di venere secondo la scienza ufficiale sono proibitive, ma veenre ci darebbe moltissime risorse, anche ocn lo sfruttamento atmosferico.
Conclusioni
Jim Green ritiene che il suo piano per terraformare Marte potrebbe permettere agli umani di coltivare piante su Marte, creando così la capacità di vivere a lungo termine lontano dalla Terra. Ovviamente lo scienziato non si espone e non azzarda più di tanto, ma è logico pensare che una volta creati questi processi, le piante potrebbero generare un microclima ed insieme alla raccolta dell’umidità e lo scioglimento di permafrost e poli potrebber o rendere la superficie marziana un piccolo paradiso terrestre.
Il progetto non sarà facilmente accolto da tutti, dubbi decisamente legittimi. Tra questi c’è Lucianne Walkowicz, astronoma dell’Adler Planetarium, che nel 2018 ha espresso i suoi dubbi su questa teoria e la sua riuscita pratica, dichiarando che “potremmo rischiare di trasformare la superficie di Marte in un incubo ecologico, visti i problemi che esistono sul nostro pianeta”, questa affermazione sembra più un monito per il futuro del pianeta che un impossibilità alla realizzazione del progetto.
Lucianne Walkowicz, in realtà, non è neanche così convinta che la terraformazione di Marte sia fisicamente possibile. L’astronoma ha dichiarato che: “Nonostante la presa della terraformazione sull’immaginario popolare, rimane risolutamente nel regno della finzione. Marte sembra mancare anche delle riserve minime di anidride carbonica necessarie per pompare e riscaldare la sua atmosfera”.
Non ci rimane che aspettare e vedere se le idee di Jim Green siano effettivamente realizzabili, un progetto che al momento esiste solo su suoi documenti.
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