Antichi astronauti in Siberia nell’arte rupestre di 5000 anni che raffigurano “corpi celesti”
Gli Antichi astronauti in Siberia, sono tra i tanti del mondo. La Teoria degli antichi astronauti è sempre molto discussa e controversa, manche ricca di prove e testi scritti. 5.000 anni fa, antichi artisti disegnavano misteriose figurine umanoidi su lastre di pietra usando intricati metodi di colorazione e intaglio. Questo avveniva in Russia, ma anche nel resto del mondo già da almeno 30000 anni.
Circa 5.000 anni fa, gli artisti in Siberia disegnarono alcune delle opere d’arte più sofisticate che la regione abbia mai visto. Raffiguranti figurine umanoidi con strani aloni e corna, piume, artigli e braccai lunghe fino al suolo, gli antichi artisti si sono assicurati che il loro messaggio fosse iscritto nella storia.
L’analisi dell’arte ha rivelato i segreti degli artisti preistorici dietro la splendida opera d’arte conosciuta come i dipinti di Karakol, riporta il Siberian Times .
Antica arte rupestre
Scoperti nelle remote montagne dell’Altai, gli antichi artisti della regione disegnarono una serie di figurine umanoidi ed antropomorfe, con strane aggiunte: alcune hanno corna rotonde, aureole, mentre altre sono raffigurate con piume sulla testa.
L’opera è stata scoperta all’interno di una sepoltura nel villaggio di Karakol nella Repubblica di Altai. E sebbene i disegni siano stati scoperti nel 1985, fino ad ora non hanno rivelato segreti inaspettati. Anche se dalla prospettiva della Paleoastronautica potrebbe.
Le misteriose interpretazioni delle figurine umanoidi, erano dipinti su lastre di pietra, che furono poi utilizzate come pareti delle sepolture. Come si osserva da diverse foto, pubblicate in questo articolo.
Gli scienziati sono rimasti sbalorditi dopo aver scoperto che gli antichi disegni erano realizzati in tre colori distinti: bianco, rosso e nero, segnando il primo caso di pitture rupestri policrome mai trovato in Siberia .
Per gli interessati ecco un video in cui spiego tutto
Sepolture intricate
Gli esperti non solo hanno trovato prove di arte rupestre nelle sepolture, ma hanno anche scoperto che anche i resti di persone all’interno delle sepolture erano dipinti con gli stessi colori. L’analisi ha rivelato tracce di ocra rossa e di un minerale nero e argenteo chiamato Specularite , utilizzato dagli antichi artisti per decorare le sepolture.
I ricercatori hanno rivelato, che le immagini sulle pietre sono state disegnate in tempi diversi. Questo è stato fatto utilizzando tecniche elaborate. Tra le prime opere d’arte rupestre troviamo raffigurazioni di alci, capre di montagna e statuine umanoidi che gli antichi disegnavano, nell’atto di correre con corna rotonde e aureole sulla testa. Questo fatto, non fa altro che fomentare l’ipotesi degli antichi astronauti e mi collega a forza agli Astronauti rupestri della Val Camonica.
Per completare alcuni dei disegni, gli antichi umani non si limitavano a mescolare tecniche di incisione e pitture minerali. La ricerca ha rivelato che gli antichi artisti sapevano effettuare reazioni chimiche più di 5.000 anni fa, creando non solo un colore ma il tono preciso che volevano ottenere. Questa cosa è sbalorditiva, ma fa porre anche dei dubbi sull’origine delle pitture rupestri.
I risultati della ricerca
“I risultati dell’analisi della composizione delle vernici utilizzate nel rito funebre del popolo Karakol testimoniano la capacità degli antichi abitanti di Altai di distinguere i pigmenti per colore e proprietà”, ha spiegato Alexander Pakhunov, uno degli autori dello studio.
Scienziati dell’Istituto Kurchatov di Mosca, il principale centro russo di ricerca e sviluppo per l’energia nucleare, ed esperti del Paleo-Art Center dell’Istituto di Archeologia hanno scoperto che le figurine disegnate in colore rosso sono in realtà fatte di ocra termicamente modificata.
Il Siberian Times, ha osservato, che i disegni di colore bianco sono stati creati mediante raschiatura. Quest’ultima ha rivelato cristalli di roccia che riflettono la luce. Un fatto questo tanto insolito quando a mio avviso importante, anche se ancora non è dato comprenderne lo scopo agli occhi di chi ha fatto l’opera. Mentre per il colore nero gli antichi artisti di Karakol facevano uso della fuliggine.
“Abbiamo determinato la composizione in fasi dei pigmenti, cioè la struttura del reticolo cristallino dei singoli grani del colorante. Alcune strutture non sono tipiche dei campioni naturali, ma sono il prodotto del trattamento termico”, ha rivelato Roman Senin, capo del dipartimento di ricerca sul sincrotrone dell’Istituto Kurchatov.
“In poche parole, l’artista primitivo ha riscaldato il minerale a una certa temperatura per ottenere il colore di cui aveva bisogno”, ha aggiunto Senin.
Rivelate: le sofisticate tecniche degli antichi artisti che hanno creato queste immagini fantastiche
Con gli stessi colori sono stati dipinti anche i resti delle persone sepolte all’interno delle tombe di pietra. I corpi sono stati decorati con macchie di ocra rossa trovate sotto le orbite oculari e tracce di Specularite, prominente nella zona delle sopracciglia.
Ma poi arrivano gli aspetti davvero affascinanti di questi dipinti antichi. Le immagini colorate su queste pietre sono state realizzate in tempi diversi. Esse sono state realizzate utilizzando una tecnica elaborata fondata sulla scienza. Le prime erano immagini incise di alci, capre di montagna e persone che corrono con corna rotonde sulla testa. Quindi lastre di roccia con i petroglifi furono staccate dalla montagna. Poi furono portate nella tomba e capovolte per decorarne l’interno. Accanto e leggermente sopra i petroglifi sono stati realizzati i disegni di undici figure simili a umane. Per completarli, gli artisti preistorici hanno dovuto fare molto di più che mescolare le tecniche dell’incisione e del disegno con le pitture minerali.
I pittori di 5000 anni fa
È ora chiaro che circa 5.000 anni fa i pittori di tombe sapevano come effettuare una reazione chimica di base per creare non solo un colore rosso ma il tono preciso che desideravano.
Un team di scienziati dell’Istituto Kurchatov di Mosca, il principale centro di ricerca e sviluppo per l’energia nucleare della Russia, in collaborazione con il Paleo-Art Center dell’Istituto di Archeologia, ha dimostrato che le parti rosse dei disegni delle tombe erano fatte di ocra termicamente modificata.
Le sezioni delle opere di colore bianco sono state realizzate mediante raschiatura. Questa ha rivelato cristalli di rocca che riflettono la luce. Per il colore nero, gli artisti preistorici di Karakol usavano la fuliggine.
Il significato del disegno della tomba non è ancora decifrato e il rito funebre degli antichi abitanti di Altai rimane sconosciuto. Le undici figure dall’aspetto umano formano un’unica composizione, terminata con una linea rossa continua tracciata sulle immagini. Forse queste figure rappresentano la narrazione di un rito funebre, in attesa di un ricercatore che sappia leggerlo e comprenderlo.
Tecniche scientifiche pittoriche
Ma le tecniche scientifiche alla base dell’opera d’arte, e soprattutto il complesso processo utilizzato per realizzare i pigmenti di rosso visti nei dipinti e sui teschi nella tomba, sono ormai chiare.
Roman Senin, capo del dipartimento di ricerca sul sincrotrone presso l’Istituto Kurchatov, ha dichiarato: “Abbiamo determinato la composizione in fasi dei pigmenti, ovvero la struttura del reticolo cristallino dei singoli grani del colorante.
‘Alcune strutture non sono tipiche dei campioni naturali, ma sono il prodotto del trattamento termico”.
“In poche parole, l’artista primitivo ha riscaldato il minerale a una certa temperatura per ottenere il colore di cui aveva bisogno“.
I risultati completi del nuovo studio sugli Antichi astronauti in Siberia, saranno presentati al 43° Simposio Internazionale sull’Archeometria nel maggio 2020 a Lisbona.
Alexander Pakhunov, uno degli autori dello studio, dell’Istituto di Archeologia, Accademia Russa delle Scienze, ha dichiarato: “I risultati dell’analisi della composizione delle pitture utilizzate nel rito funebre del popolo Karakol testimoniano l’abilità degli antichi abitanti di Altai per distinguere i pigmenti per colore e proprietà.’
Gli scienziati ritengono che i diversi toni abbiano significati separati, ancora da comprendere. Questo lascia aperta ancor di più la questione degli Antichi astronauti in Siberia, infatti i colori potrebbero indicare qualcosa di realmente visto dagli artisti, pelle rossa o nera, indumenti bianchi, ecc.
Le opere d’arte dei karakul risalgono alla prima e alla media età del bronzo. Esse ci riserbano ancora molte soprese.
La Teoria degli antichi Astronauti sui pittogrammi di Karakol
Ovviamente non posso fare a meno di riscontrare molte anomalie nelle figure in oggetto di discussione. Vediamole insieme:
- Teste a punta ed allungate verso l’alto.
- Tratti animaleschi o strani dei volti.
- Teste rotonde e grandi con piume o spine o cresta, o comunque escrescenze.
- Braccia lunghe fino a terra.
- Teste lunghe quasi quanto il corpo a forma di lampadina e senza alcun tratto riconoscibile.
- Avambracci sproporzionati.
- Dita della mano lunghe ed artigliate.
- Braccia senza mani.
- Mani artigliate a tre dita.
- Lunghe orecchie da coniglio.
- Corte gambe.
In Val Camonica, giusto per fare un esempio pratico, con riscontri oggettivi, che ho potuto fare anche di presenza, ho riscontrato alcune di queste caratteristiche, o similari. Vediamole insieme.
- Teste tonde irradianti del tutto simili a quelle piumate di Karakol.
- Braccia molto lunghe, fino quasi a toccare terra.
- mani poco chiare e poco distinguibili.
- Corte gambe.
- Avambracci sproporzionati.
- Teste sproporzionate.
- Figure non propriamente umane.
Mentre le pitture di Karakol sono usate per le sepolture, i petroglifi di Val Camonica erano più che altro rituali e ricorrenze, nonché anche storia. Non dobbiamo però dimenticare, come più volte ribadito sopra, che le lastre delle pitture degli Antichi astronauti in Siberia, trovate negli Altai, erano prima all’aperto. Solo dopo sono state inserite nelle tombe. Vi invito a visionare il mio articolo sulle incisioni rupestri della Val Camonica. ed il mio articolo sulle pitture antropomorfe dell’India.
Vedi anche: Rock Art Ranch Arizona
Articoli sulla Val Camonica e l’India
Vedi anche i video
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