Nibiru, Tyche e Nemesis, tra scoperte planetarie e miti
In questo articolo del 2011 si parlava di Tyche, che sarebbe poi sparito dalla circolazione per anni dopo il 2012 e che ciclicamente ritorna in voga. Oggi nel settembre del 2021, sembra che persino Nibiru invece stia tornando ad essere argomento di attualità, le TV americane hanno infatti annunciato una scoperta, che in realtà conferma quelle di cui avevo scritto in questo vecchio articolo, ovvero che c’è un grande pianeta a noi oscuro e sconosciuto, con una strana ellittica orbita, che si trova in mezzo alla nube di Oort. La scoperta indiretta sarebbe legata ad un altra, vedi immagine a seguire.
Una nuova teoria planetaria
Il 15 febbraio del 2011 viene pubblicato su space.com l’articolo completo con la scoperta. La massa nera dentro la nube di Oort che chiamano Tyche in memoria del personaggio mitologico sembra evidente. In realtà già nel 1999, lo scienziato John Matese dell’Università della Louisiana a Lafayette, con l’appoggio-sostegno dell’altro scienziato Daniel Whitmire, avevano ipotizzato la massa dentro la nube. Lo avevano fatto grazie a calcoli matematici ed osservazioni astronomiche. Sembra che nello stesso anno nasce una diatriba con Matthew Holman, uno scienziato planetario dell’Harvard Smithsonian Institute of Astrophysics. Egli sostiene semplicemente che i dati non sono sufficienti per avere questa certezza.
In parte concordavo con lui, ma la scienza è in continua evoluzione e cambiamento e sono abbastanza certo che ad oggi nel 2021, qualcosa di più, i governi sanno, proprio per questo si parla nuovamente di Pianeta X; non sembra affatto un caso inoltre, che questo avvenga dopo che i Servizi e le Forze armate USA hanno a consegnato il report preliminare sugli ufo al Congresso USA, lasciando il tutto in una disclosure aperta ad un futuro con maggiori dettagli ed informazioni sulla vita extraterrestre. A seguire l’articolo del 2011.
La scoperta del pianeta X: Nibiru (Tyche)
Il 4 Dicembre in una conferenza NASA, che non ha avuto alcuna risonanza, due astrofisici importanti John Matese e Daniel Whitmire dell’Università della Louisiana a Lafayette, hanno mostrato una teoria molto interessante ed importante sul nostro sistema solare, la teoria di Thyke; da tempo ormai si parla di una possibile nana bruna gemella inattiva del nostro sole. Questa viene comunemente chiamata Nemesis. A questa teoria se ne affianca ora una parallela, che vuole un pianeta gigante orbitare oltre o dentro la nube di Oort, chiamato appunto Thyke.
Prima di spiegare cosa dovrebbe essere Thyke, è opportuno però fare alcune piccole premesse. Per prima cosa, dobbiamo dire che, si sospetta ormai da decine di anni “e per certi versi da secoli”, l’esistenza di un corpo celeste molto massivo, dentro, o più probabilmente oltre la nube di Oort.
Questo corpo planetario, che i Sumeri chiamavano Nibiru, oggi gli scienziati lo chiamano Thyke. Si tratterebbe di un pianeta con una probabile dimensione, che in teoria dovrebbe essere tra una e quattro masse gioviane. Questo pianeta, battezzato per scherzo dai tecnici della NASA come jumbo Jupiter, sarebbe finalmente possibile da rintracciare, grazie al telescopio sofisticatissimo e all’infrarosso WISE. Questo telescopio, avrebbe la facoltà di riuscire a vedere corpi oscuri e gelidi, tanto lontani dalle stelle madri, da non essere altrimenti percepibili con altri strumenti più convenzionali.
Tyche, Nibiru o Nemesis?
Matese spiega: che secondo la nuova teoria, è molto più probabile, che le comete vengano spinte verso il centro del sistema solare, ed anche i pianeti esterni siano influenzati da un corpo di grandi dimensioni, da un pianeta enorme, piuttosto che da una nana bruna. Questa tesi rende la teoria di Nemesis meno credibile rispetto a questa di Thyke.
Matese dice ancora: “una nana bruna, si troverebbe ad un anno luce da noi, questa, potrebbe anche esistere in effetti, ma non influenzerebbe a sufficienza i corpi che invece sembrano subire questa influenza all’interno del nostro sistema solare.”
Nemesis, potrebbe avere, un orbita molto larga ed ellittica, che si avvicinerebbe alla nostra nube di Oort, causando lo spostamento e la deviazione di comete e corpi della fascia di Oort stessa verso di noi. L’orbita di planetoidi come Sedna, Quaolar ecc. avrebbe così una giustificazione, ma non le influenze dei pianeti esterni come Urano e Nettuno.
La teoria di Matese ed il supporto di WISE
A questo punto se noi pensiamo che nella parte esterna o all’esterno della nube di Oort, ci sia un enorme pianeta, magari grande quattro volte il nostro Giove, questo invece spiegherebbe tutto. Come mai Thyke non è mai stata osservata o vista con i telescopi. La risposta è più semplice di quanto si pensi; infatti i corpi freddi e scuri sono quasi invisibili nello spazio, come un aereo stealth nella notte, essi possono essere visti solo con telescopi all’infrarosso e tecnologicamente avanzatissimi, tanto che l’osservatorio WISE per la prima volta ha le caratteristiche per poterlo fare.
Ormai, è solo questione di tempo affinché essi vengano inseriti nelle mappe stellari del nostro sistema solare. In oltre Thyke sarebbe tanto freddo e tanto lontano dal sole da oscillare ad una temperatura media di -73 gradi centigradi, rendendo di fatto il corpo celeste un ammasso roccioso gelido, che non emana alcun calore o quasi.
Ovviamente il nome Nibiru non viene mai mensionato durante la conferenza, non si parla di orbita ellittica in dettaglio, ne di entrata di questo corpo nel sistema solare interno.
La sua conclusione
Matese per concludere aggiunge che per la NASA sarebbe già fantastico scoprire un altro pianeta di dimensioni gioviane, ma che non sarebbe una nuova scoperta e non sarebbe probabilmente accolta con gran meraviglia e stupore; infatti ormai da due secoli si studiano i fenomeni anomali a livello planetario, che hanno permesso di teorizzare l’esistenza di un altro grande corpo planetario all’interno o all’esterno della fascia di Oort.
La situazione di Nibiru o Tyche al 2021
In realtà non è ancora trapelato molto. Ci sono soltanto voci di corridoio che parlano di un eclatante annuncio della NASA che dovrebbe avvenire a fine anno o all’inizio del nuovo. Non si parla di nane brune, ma di massa planetaria; forse una conferma del lavoro di Matese? Inoltre non si parla né di orbite o di altro, nemmeno in questa occasione. Il nome Tyche o Nibiru non appare ancora da nessuna parte dei luoghi della scienza ufficiale. Ma la sua scoperta prossima è a mio avviso ormai una quasi certezza, dato che gli studi del 2011 e le teorie del 1999 potrebbero essere suffragate.
Che ci sia una massa che influenza le orbite planetarie, le comete, ecc. non credo ormai, che qualcuno lo metta in dubbio. I dubbi ci sono soltanto negli ambienti di presunti accademici ed astrofili. Questi forse dovrebbero studiare un poco più di fisica e meno cartografia stellare. Prima o poi, comunque sia, la scoperta sarà alla portata di tutti. Forse il suo inserimento nella scienza ufficiale potrebbe, almeno in parte, modificare i canoni astronomici a cui siamo abituati. La conformazione del nostro sistema solare potrebbe cambiare e persino aggiungere qualche novità sulla vita interplanetaria dentro al nostro cortile di casa.
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