L’interazione aliena, il racconto e l’esperienza di T
Pochi giorni fa, ho riproposto un altro caso di interazione aliena, quello di MM. Il racconto e l’esperienza di T sembrano essere legati per diversi motivi alle esperienze e gli eventi raccontati e vissuti da MM.
Sono ormai quattordici anni che cerco di avere delle risposte da un amica; essa presumibilmente è vittima di abductiond dall’età di tredici anni. Finalmente sono riuscito ad ottenere dettagli interessanti di quest’avventura poco ortodossa, ed anche il suo permesso per poterne parlare pubblicamente a condizione di mantenere l’assoluto anonimato.
T nasce a Palermo nel 1975; credente cattolica non praticante; durante una piacevole giornata tra parenti ed amici, in una zona collinosa di Palermo viene a contatto per la prima volta con un UFO a 13 anni.
La prima abduction
La prima interazione aliena di T avviene nel 1988, è un estate calda ed umida, T è lontana dalla famiglia con un altro ragazzo coetaneo (meno di 200m). I due sono molto amici, da ore sono a chiacchierare del più e del meno e si è fatta sera. Si trovano seduti su un muretto tra le macchine posteggiate delle famiglie e dei parenti, ma sono a vista se qualcuno gli passa vicino.
Improvvisamente subentra una sorta di torpore ed entrambi si ritrovano a guardare verso l’alto un disco volante color arancio (come di plasma) sopra le proprie teste a meno di 100 metri di altezza (forse 50), l’avvistamento dura solo un secondo e finisce con una spirale velocissima verso l’alto e la sparizione in un battito di ciglio verso il cielo stellato. siamo forse davanti alla prima interazione aliena di T e dell’altro ragazzo? Sicuramente è una probabilità molto alta.
I due ragazzi abbassando lo sguardo sono increduli mentre lo incrociano, ma consapevoli di ciò che hanno visto. Non ci sono state parole tra i due, tranne la domanda, hai visto? Che lui le rivolge e a cui lei rispose con un si. In quel preciso istante un familiare della ragazza si avvicinava rabbioso rimproverando i due amici, cercati dalle rispettive famiglie per oltre un ora. Esso sostenne, che li avevano cercati anche dove loro si trovavano seduti e non c’era nessuno. Che erano letteralmente spariti e quindi furono presi per bugiardi dagli adulti, ovviamente i due giovani amici non furono creduti.
Il missing time
Essi si resero conto dell’ammanco temporale vissuto e del fatto che, lo stato di torpore, ed uno strano formicolio, potevano essere forse riconducibili all’oggetto visto prima. All’epoca i due giovani ragazzi, non sapevano nulla riguardo a dischi volanti, alieni e rapimenti, non sapevano come potesse essere un missing time e non avevano la minima conoscenza di alcun fenomeno paranormale. Anche oggi T si interessa poco e nulla di certi argomenti.
Nei giorni successivi, la curiosità cresceva in entrambi, ma nessuno poneva domande all’altro, se non di conferma di ciò che avevano visto con i loro occhi. Con il tempo però, si resero sempre più conto di avere avuto un vuoto nella memoria e cercando di ricordare cosa era accaduto, nessuno dei due riusciva nel proprio intento.
Strade separate
Di li ha poco le strade dei due amici pian piano si vanno separando, ma non si sono mai persi di contatto. Per anni ho tentato di sapere di più dell’interazione aliena di T parlando con lei e cercando di conoscere l’altra persona invano. La cosa però molto interessante sono i racconti onirici (sogni vividi), che susseguono a questo evento per anni e che continuano a manifestarsi alla ragazza ormai donna per più di due decenni.
Tra realtà e sogno
Dopo la mia delusione, dovuta al fatto, che per parecchi anni, io abbia tentato di avere maggiori informazioni sull’avvistamento UFO di T, ed alla fine non ci sono ricordi palesi da aggiungere all’evento stesso, ecco che sub’entra lo stupore per alcuni suoi racconti, ed un mio maggiore interesse verso quelli che a primo impatto, potrebbero sembrare semplici sogni erotici a sfondo leggermente violento; ma che potrebbero essere una parte integrante di alcune strane abduction o di stupri programmati.
A quanto pare T avrebbe ricevuto negli anni alcune visite, o sarebbe stata trasportata in altri luoghi dove subiva rapporti sessuali non consensuali. Passiamo quindi alla descrizione dei sogni. Questi eventi onirici, fatta eccezione uno che vedremmo per ultimo, hanno come protagonisti una specie presumibilmente aliena, ma totalmente identificabile con gli esseri umani. Questi vivrebbero perfettamente camuffati tra di noi. Sono in genere alti tra i 180-200 cm, corporatura massiccia e pesante, sono molto più forti di un normale uomo, sono inespressivi, bruni, senza peli nel viso, hanno sempre occhi profondi e neri, le pupille grandi e dilatate e non provano sentimenti verso le vittime. Sembra quasi che gli facciano un dono sfogando con loro i propri istinti.
Il racconto
Sembra che T abbia fatto decine di questi sogni, ecco come me li ha descritti:
“Essi entrano nella mia stanza o mi portano in una specie di lettiga in un altro luogo. Quando si presenta è sempre lo stesso, questo in particolare, quasi mi piace, ma mi fa allo stesso tempo molta paura, altre volte sono invece altri. Sembra che si conoscano perfettamente tra loro, ma vengono sempre da soli e sono soli quando mi costringono al rapporto. Io non posso muovermi ed in un certo senso mi piace. Provo terrore, ora che ci penso bene il terrore è la cosa che provo di più, ma non posso oppormi, neanche mentalmente. Ne sono attratta, ma so che non è una cosa bella; si tratta di un rapporto meccanico, lui lo fa e basta e dura anche poco. Io sento calore, ma non come in un normale piacere sessuale, sembra una cosa surreale, finta.
Mentre abbiamo il rapporto è assente, lo sguardo è inespressivo come non provasse piacere o provasse disgusto, non fa alcuna smorfia facciale tipica dei muscoli espressivi, non comunica e non interagisce se non col membro. Alla fine poi lui sparisce e a me rimane un torpore a tutto il corpo. Poi riprendo regolarmente il sonno e non ho più problemi a muovermi, ora sono sbloccata. Quindi continuo a dormire fino all’indomani mattina.”
Di per se i sogni sono un tantino inquietanti e pur essendo analizzabili in chiave interpretativa dell’onirica, oppure semplicemente psicologica; essi ricordano molto da vicino presunte abducion, anche esse riguardanti donne costrette a rapporti sessuali durante incontri del quarto tipo.
Strani incontri diurni
La cosa sconvolgente però, è che ad i sogni, susseguono spesso a distanza di giorni, degli incontri diurni. Ecco ciò che mi è stato riferito:
“spesso mi capita di vedere per strada i soggetti che ho sognato qualche giorno prima, sono sempre solitari, mai scomposti e sembra quasi che mi controllino. A volte mi giro per caso per strada come quando si ha la sensazione di essere seguiti, ed incrocio lo sguardo con uno di loro. In genere è la stessa persona o lo stesso alieno potrei dire, che vedo spesso nei miei sogni. Questo non mi mostra alcuna emozione, mi guarda con sguardo spento e vuoto, io so di conoscerlo ma non ricordo da dove, poi pensandoci su a lungo, ricordo dei miei sogni (di cui spesso non ho ricordo al mattino, ma che nei giorni seguenti riaffiorano) e di averlo visto proprio in quei sogni particolari.
Non so chi siano, né come si chiamino, né che voce hanno, non so nulla di loro. Ho cominciato a vederli dopo che sono cominciati i sogni; non ne ho paura quando li vedo di giorno, perché non mi fanno del male anche se mi costringono a fare altro la notte. Nella vita reale non si avvicinano, quasi mi evitano, rimangono a distanza, spesso li percepisco ma non li vedo, vivo la mia vita tranquillamente, non ho problemi per questo, ne traumi.”
Il tutto direi che è molto interessante. Personalmente conosco da una vita T e ritengo improbabile, che si inventi anche solo una minima parte di ciò che mi ha raccontato e che ora vi sto esponendo; escludo quindi si possa trattare di fantasie sessuali morbose o altro. Ho fatto a T molte delle domande, che si pongono ad i presunti addotti e a quasi tutte la risposta e solo una e ve la lascio immaginare.
T mi ha promesso, che se succederà nuovamente cercherà di farmi un resoconto migliore e mi metterà al corrente tempestivamente.
Una promessa
Vorrei fare una piccola costatazione personale. Il soggetto dell’interazione aliena di T, sembra quasi sia soltanto una valvola di sfogo per questi alieni, esseri tra l’altro che mi vengono descritti successivamente come se irradiassero male, esseri oscuri dominanti, con scopi oscuri. Prima vi ho detto, che riserbavo per ultimo un sogno differente, questo infatti vede come protagonista un nordico biondo con occhi azzurri, tarchiato e massiccio anche esso.
Questo viene descritto come un essere buono, onesto, gentile, pur avendo un rapporto con T che non ha acconsentito. Lei è libera di opporsi, è svincolata e diventa consenziente durante il rapporto, questo infatti gli da sicurezza e quasi una carica spirituale interiore, sembra comunicare senza parole, è espressivo e prova piacere anche lui. Si tratta di una esperienza onirica, oppure di un altro episodio di interazione aliena? La risposta non è certa, potrebbe infatti trattarsi di un costrutto mentale che crea un minimo di rassicurazione al soggetto.
T non lo identifica con nessuna persona che conosce, il ricordo sfuma verso la fine del sogno, ma sembra quasi che questo gli abbia voluto infondere una certa sicurezza per affrontare gli altri sogni più terribili. T non lo ha mai incontrato per strada, al contrario degli altri. Purtroppo essa non ricorda se in questo caso il biondo nordico avesse cinque o sei dita, questo però ricorda molti i biondi descritti dall’Ammiraglio Bird nei sui diari dall’Antartide. Pochi altri riscontri esistono nella casistica dei nordici, che parlano di nordici tarchiati e massicci, più che altro infatti, questi sono molto alti, addirittura oltre i due metri e spesso con sei dita. Vedi anche il caso di MM.
Note:
Dopo aver parlato con me ed aver pubblicato questo articolo nel 2010, l’interazione aliena di T è cessata, lei non ha più avuto sogni di questo tipo o non ne ha ricordati. Non ha più nemmeno visto questi individui per strada. C’è stato un solo episodio, che aveva come protagonista una intesa luce, che gli veniva addosso dal cielo mentre era affacciata alla veranda, immobile ed incapace di muoversi.
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