Dream Chaser – Un nuovo shuttle per il futuro?
Il 2 agosto del 2013 è arrivato allo Dryden Flight Research Center della NASA in California la nuovissima navetta shuttle privata Dream Chaser della Sierra Nevada Corporation. La Nuova navetta di rientro è un ulteriore passo verso l’esplorazione spaziale più sicura e meno costosa, e soprattutto privata e corporativa, che potranno, più facilmente di enti governativi a gestire il futuro del turismo spaziale e dell’estrazione dei minerali dallo spazio.
Dalla seconda metà di agosto 2013, sono iniziati i primi test a terra del velivolo, che consistono in traini dello shuttle con un camion. Questi test possono sembrare banali ad occhi curiosi ed estranei al settore aerospaziale, ma sono importanti per studiare gli effetti del carico, della frenata e tante altre cose, e sono il passo precedente ai test in volo. Una volta andati questi in porto andranno senza alcun imprevisto o ritardo, inizia il prossimo passo, ovvero i test di aerodinamica, spinta e volo che sono andati avanti per anni.
Ispirato dalla vecchia URSS
Il Dream Chaser è un mini shuttle, che si sipira tantissimo ad un velivolo per il rientro atmosferico in sviluppo nell’Unione Sovietica negli anni ’70 e ’80, poi venne abbandonato con la caduta dell’Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche.
Il Bor-4/5 sovietico è il predecessore del Dream Chaser statunitense, così come il vecchio Buran dell’URSS degli anni ’80 era ispirato e copiato dallo Space shuttle, anche se più grande. Qui sotto un video documentario della navetta per il rientro atmosferico Bor-4.
Una curiosità, la forma della navetta Dream Chaser è quasi perfettamente identica a quella usata per compiere l’esperimento iniziale del telefilm Farscape di fantascienza.
Il Dream Chaser
Sierra Nevada Corporation (SNC) ha completato con successo il primo test di volo “captive” della navetta a corpo portante in fase di sviluppo, Dream Chaser. Il test è avvenuto su un prototipo in scala 1:1 lo il 29 maggio 2012 in Colorado.
Durante il primo test di trasporto in volo del 2012, il Dream Chaser è rimasto agganciato ad un elicottero Air-Crane Erickson. I tecnici di SNC hanno potuto verificare l’aerodinamica della navetta. Poi si è dato al via alla fase per i test di volo libero al Dryden Center della NASA a fine 2013.
Il progetto del Dream Chaser si basa sul lifting body HL-20, sviluppato dalla NASA negli anni ’60. Il programma e la navetta, vengono quindi trasferiti al Dryden Flight Research Center, presso la base dell’Air Force di Edwards in California alla fine dell’estate 2013. A settembre cominciò i primi test di volo libero e naturalmente quelli di atterraggio. Nel 2014 dopo una serie di problematiche insorte, vengono sostituiti i motori con propulsori Vortex a propano ed ossido di Azoto. Il primo test di volo planato fu effettuato nel 2017, mentre nel 2018 si conclusero i test di volo ufficiali. La sua entrata in servizio è prevista per il 2021 con la prima navetta pilotata in remoto, adibita al trasporto rifornimenti.
Il programma di sviluppo voluto da Trump
Sierra Nevada Corporation (SNC) ha comunicato lo scorso 1º maggio 2020 il nome assegnato al primo Dream Chaser operativo: Tenacity (tenacia in italiano).
Durante l’occasione del National Space Day negli Stati Uniti, la SNC ha voluto specificare, che il nome attribuito al primo spazioplano per utilizzo commerciale rappresenta lo spirito della compagnia. Vediamo insieme cosa intendevano Eren Ozmen, Presidente della Sierra Nevada Corporation, ha detto: “la tenacia è nel DNA di SNC”.
Il Dream Chaser è l’unico spazioplano attualmente sviluppato per poter raggiungere la Stazione Spaziale Internazionale (ISS) e tornare sulla Terra. Ovviamente atterrando su una pista da aeroporto come faceva lo Space Shuttle prima di esso. Lo Space Shuttle è stato ritirato dal servizio operativo dal 2011. I vecchi Buran sovietici non sono mai andati oltre i voli di test.
La NASA lo ha scartato per il servizio di trasporto equipaggio verso la Stazione Spaziale Internazionale. Il Dream Chaser è stato scelto nel 2016, insieme alle capsule Dragon-2 di SpaceX e Cygnus di Orbital ATK, per un totale di 6 voli commerciali. Questo avverrebbe all’interno del nuovo contratto di servizio per il trasposrto di rifornimenti per la Stazione Spaziale Internazionale (Commercial Resupply Services 2 – CRS-2). Ma la compagnia potrebbe prepararsi per i viaggi turistici o altro, la navetta è efficiente a tutti gli effetti.
Se il Presidente Donald Trump avesse mantenuto la carica, non era da escludere che lo avremmo visto allineato come navetta per le Space Force. Alcune voci in rete ed un paio di foto di corredo e qualche articolo in uscita in Cina (da non prendere sotto gamba), hanno dimostrato l’intento della Space Force USA di acquistare dei Dream Cheaser. Questi sembra che possano essere di colore nero e con una schermatura che sembra stealth e molto avanzata.
Il lanciatore di Dream Cheaser
“A lanciare il Dream Chaser Tenacity verso la ISS, secondo i piani del CRS-2 a partire dal 2021, sarà il nuovo razzo vettore Vulcan Centaur sviluppato dalla compagnia statunitense United Launch Alliance (ULA), al debutto anch’esso nel 2021.”
Astronauti NEWS
“La struttura principale del Dream Chaser Tenacity, la carlinga pressurizzata dello spazioplano, era stata consegnata presso gli stabilimenti di SNC a Louisville in Colorado lo scorso ottobre 2019, dopo essere stata realizzata negli stabilimenti di Lockheed Martin siti in Fort Worth, Texas.”
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In conclusione
Per quanto ad oggi queste tecnologie potrebbero sembrarci obsolete, rappresentano il futuro prossimo dei viaggi spaziali. Questo tipo di veicoli, sono infatti le basi, su cui crescere tecnologicamente per arrivare a velivoli e vettori più efficaci, efficienti, veloci e sicuri nonché non inquinanti. Anche se siamo lontani da questo obiettivo, meglio andare un passo alla volta, che schiantarsi velocemente ad ogni passo.
Naturalmente pensando alla questione UFO, potremmo dire, che segretamente, queste organizzazioni o i governi, sono molto più avanti di quanto non sembri a livello tecnologico e che potrebbero già avere esotecnologie tenute nascoste. Queste, potrebbero esser state ottenute studiando inversamente l’ingegneria non terrestre. Oppure potremmo anche dire, che tecnologie già brevettate potrebbero fare al caso nostro, vedi per esempio elettrogravitazione.
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